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La liquidità
22 Agosto 2024 - 21:12
Per le aziende le rate scadute sono cresciute di 32 milioni
NAPOLI. In Campania i crediti ammalorati delle imprese valgono in tutto 2 miliardi e 183 milioni (6,4%): 1 miliardo sono sofferenze, 1 miliardo inadempienze probabili e 158 milioni le rate scadute. In appena sei mesi, ovvero nel lasso di tempo che va da settembre 2023 a marzo 2024 (ultimo dato disponibile) complessivamente i crediti ammalorati sono cresciuti dal 5,9% al 6,4%, un aumento che non può non preoccupare. Il fenomeno riguarda imprese e famiglie, ma a soffrire maggiormente sono le imprese, soprattutto piccole e medie, che devono fare i conti con il caro credito, a causa dei tassi d’interesse particolarmente elevati tenuti alti dalla Banca centrale europea, oltre al fatto che già al Sud la media dei tassi è storicamente più elevata rispetto al Nord, per tutta una serie di fattori di rischio.
IN AUMENTO LE RATE SCADUTE DELLE IMPRESE E NON PAGATE. Dunque le aziende campane appaiono doppiamente penalizzate. E i risultati si vedono. Secondo Unimpresa, che ha effettuato un’elaborazione con il suo Centro studi su dati della Banca d’Italia, ad essere cresciute tra settembre 2023 e marzo 2024 sono state soprattutto le rate scadute e non pagate dalle aziende. Si tratta di un dato molto significativo, che ha fatto segnare un amento netto nella regione di 32 milioni di euro, passando dai 126 milioni di euro a settembre dello scorso anno, ai 158 del marzo scorso. LE SOFFERENZE AUMENTANO A UN MILIARDO. Male anche i dati delle sofferenze, che nello stesso lasso di tempo sono cresciute da 981 milioni di euro a un miliardo netto. Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, spiega che «i crediti deteriorati delle imprese vanno tenuti sotto controllo per due ragioni: la prima è che la liquidità concessa a tassi variabili è soggetta ad aumenti delle rate e questo vuol dire, nel tempo, maggiori difficoltà nell’onorare le scadenze relativi ai rimborsi; il secondo motivo riguarda i tassi sui nuovi prestiti cioè condizioni di accesso al credito più sfavorevoli per le imprese rispetto agli anni scorsi». Ovviamente tutto questo è figlio del fatto che la Banca centrale europea in questo lasso di tempo ha tenuto molto alti i tessi d’interesse. Per il vicepresidente di Unimpresa «si tratta di un mix pericolosissimo per l’economia italiana, un allarme liquidità che mi pare fortemente sottovalutato».
IN CAMPANIA UNA QUOTA IMPORTANTE DI TUTTI I CREDITI AMMALORATI DEL SUD. Inoltre, va aggiunto un altro dato che non può non inquietare: i crediti ammalorati totali al Sud valgono 5,5 miliardi di euro (il 14,9% del totale). Questo vuol dire che la Campania, con i suoi 2 miliardi e 183 milioni complessivi, ne detiene una parte cospicua. La Campania è invece nel terzetto di coda nel ranking territoriale sui crediti ammalorati delle banche relativi ai prestiti concessi ad aziende e imprese familiari. Nel dettaglio le sofferenze ammontano a 886 milioni relativamente alle imprese, mentre scendono a “soli” 114 se si prendono in esame le imprese familiari. Le inadempienze giudicate probabili equivalgono a 894 milioni per le imprese non familiari e 131 per quelle familiari. Infine c’è il dato delle rate scadute: dei 158 milioni di rate non rimborsate ben 127 sono in camo alle aziende, mentre 31 sono quelle che non sono state rimborsate per tempo invece dalle imprese familiari. Una differenza che riguarda ovviamente anche fatturato e dimensione delle stesse, che nel caso di quelle a conduzione familiare sono in valore assoluto inferiori.
CAMPANIA SESTA NELLA CLASSIFICA GENERALE. Il quadro territoriale dei non performing loan (i famigerati Npl) rispecchia, in linea di massima, la mappa del Prodotto interno lordo dell’Italia. E dunque la Campania si piazza al sesto posto della classifica nazionale, mentre la Lombardia è in cima alla classifica delle imprese con più arretrati in banca per 7,8 miliardi di euro pari al 23% del totale: 2,6 miliardi sono sofferenze, 4,9 miliardi inadempienze probabili e 277 milioni rate scadute. In seconda posizione, nella classifica sui crediti ammalorati delle banche relativi ai prestiti concessi ad aziende e imprese familiari, si piazza il Lazio con 4,8 miliardi (14,4%): 1,9 miliardi sono sofferenze, 2,6 miliardi inadempienze probabili e 270 milioni rate scadute. Terzo gradino del podio, poi, per l’Emilia Romagna con 3,2 miliardi (9,5%): 1,2 miliardi sono sofferenze, 1,9 miliardi inadempienze probabili e 84 milioni rate scadute. A seguire il Veneto con 2,54 miliardi (7,5%): 1 miliardo sono sofferenze, 1,3 miliardi inadempienze probabili e 117 milioni rate scadute.
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