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La crescita riparte dall’edilizia

Aumentano le ore lavorate, gli occupati e anche i salari

La crescita riparte dall’edilizia

Boom del settore nei primi sei mesi dell’anno. La Fillea-Cgil: col Pnrr una grande occasione

NAPOLI. Il settore edile campano sta vivendo un periodo di straordinaria crescita, con dati che superano anche quelli dell’anno scorso, già considerato un anno record. A rivelarlo sono i dati elaborati dalla Fillea Cgil Campania sulla base delle informazioni fornite dalle Casse edili regionali.

NUMERI DA RECORD. Nel primo semestre del 2024, si è registrato un aumento del 9,9% delle ore lavorate rispetto allo stesso periodo del 2023, portando il totale a oltre 38 milioni di ore. Parallelamente, il numero di addetti nel settore è cresciuto del 7,6%, superando quota 56mila unità. Anche la massa salariale ha subito un’impennata, con un incremento del 13,56% rispetto all’anno precedente, passando dai 381,6 milioni di euro del 2023 ai 433,4 milioni di euro di quest’anno. In particolare, tra gennaio e giugno di quest’anno le ore lavorate nell’intera regione in valori assoluti sono state 35.162.076 - spiega il sindacato - mentre a giugno di quest’anno sono già balzate a 38.641.742.

I MOTORI DELLA CRESCITA. Secondo Enzo Maio, segretario generale della Fillea Cgil Campania, i principali fattori che stanno trainando questa crescita sono i numerosi incentivi fiscali che hanno stimolato la ristrutturazione degli edifici e l’efficientamento energetico. A questi si aggiungono gli ingenti investimenti pubblici legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e a grandi opere infrastrutturali come la linea ad alta velocità Napoli-Bari. Si tratta di risorse che «hanno smosso il settore privato e dell’edilizia diffusa e gli interventi pubblici - spiega il segretario generale Fillea Cgil Campania, Enzo Maio - a partire dalla linea di Alta velocità/Alta capacità Napoli-Bari e dai primi interventi del Pnrr, che hanno iniettato nel settore una quantità enorme di risorse economiche». Tutto questo ha generato un circolo virtuoso che coinvolge imprese, lavoratori e l’intera filiera dell’edilizia, che si conferma così in Campania uno dei motori decisivi nel sostegno della crescita economica e nella generazione di valore aggiunto. Un dato particolarmente significativo, nel momento in cui il settore industriale e manifatturiero vive un periodo di grande difficoltà. Si tratta di numeri che testimoniano come il settore sia «un treno in corsa, ancor più dell’anno scorso», spiega Maio.

L’OCCASIONE DELLA MESSA A TERRA DELLE RISORSE DEL PNRR. La Campania, aggiunge l’esponente sindacale, «ha una grande occasione a cui non può che rispondere con regole certe e condivise. Le grandi risorse che arriveranno, con la messa a terra dei fondi del Pnrr, saranno fonti appetibili delle mafie e del malaffare che proveranno a fare cartello per aggirare norme e leggi. Di fronte a ciò - è l’appello - la parte sana di questa regione dovrebbe fare cartello per arginare la loro presenza. Le istituzioni tutte, a partire dalle grandi stazioni appaltanti, Regione Campania e i sindaci delle grandi aree urbane a partire da Napoli, hanno il sacrosanto dovere di costruire e consolidare, insieme alle parti sociali, gli argini per combattere le più impensabili forme di illegalità».

PERMANGONO LE OMBRE. Ovviamente ciò non significa che nel settore non permangano le ombre. È lo stesso segretario generale della Fillea Cgil Campania a sottolineare come «non sempre però le risorse abbiano coinciso con la crescita del settore. Il lavoro nero e grigio ha sempre caratterizzato le grandi stagioni di interventi pubblici e privati, sottraendo capitali leciti per attività illecite».

«AZIENDE INESISTENTI E OPERAI FANTASMA HANNO INQUINATO IL SETTORE». Tuttavia, sottolinea, sono state invece la parte normativa, legislativa e contrattuale prodotta dal settore negli ultimi anni a far sì che l’edilizia emergesse dalla commistione d’illegalità. Maio spiega che «sindacati e sistema d’impresa, con l’adozione del Durc per Congruità, hanno saputo per primi cogliere l’occasione per rilanciare e depurare il settore dai fenomeni distorsivi e regressivi che storicamente l’edilizia si portava dietro, con aziende inesistenti e operai fantasma che hanno inquinato il settore».

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