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La scuola tradita

Campania, la grande fuga degli studenti

La regione prima per abbandono scolastico in Italia: 72mila giovani

Campania, la grande fuga degli studenti

Situazione critica al Sud, allarme sui livelli d’istruzione bassi: l’area metropolitana di Napoli maglia nera

NAPOLI. La grande fuga. Dalla scuola. La Campania conquista un triste primato: è la regione dove si registra il maggior numero di giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente. Si tratta di ben 72mila ragazzi in età tra i 18 e i 24 anni nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente gli studi. In termini assoluti nessuno in Italia ha fatto peggio. Al secondo posto troviamo la Sicilia, staccata di ben 10mila unità.

IN CAMPANIA UNA PERCENTUALE DOPPIA RISPETTO AL NORD. In termini percentuali la Campania con il 16% registra un 5,5% in più di abbandono scolastico rispetto alla media nazionale. Tuttavia - come emerge dal report elaborato dall’Ufficio studi della Cgia - la distanza diventa siderale se si prende come riferimento il Nord Italia. In tal caso la percentuale di abbandono scolastico in Campania risulta essere praticamente il doppio sia del Nord-Ovest, dove si attesta all’8,3%, sia di quella registrata nel Nord-Est, dove la percentuale di ragazzi che lasciano prematuramente la scuola è leggermente superiore (8,8%). Pur piazzandosi al quarto posto della classifica nazionale su base percentuale, dopo Sardegna (17,3%), Sicilia (17,1%) e Provincia autonoma di Bolzano (16,2%), la Campania soffre anche in rapporto a quella che è la media del Mezzogiorno. Pur essendo l’abbandono scolastico al Sud al 13,5% infatti, nei territori campani la media resta comunque più levata di due punti e mezzo percentuali. Insomma, da qualunque lato li si guardi, i dati sulla dispersione scolastica esprimono una fotografia allarmante della situazione della scuola.

LA DIFFICOLTA' SCOLASTICA SARA' LA DIFFICOLTA' NEL LAVORO. Giovani che spesso arrivano a malapena alla licenza media. È chiaro che nei prossimi anni questi ragazzi faranno molta fatica a trovare un’occupazione di qualità e adeguatamente retribuita. «Le sfide lanciate dai cambiamenti epocali in atto - come la transizione ecologica e quella digitale - non potranno che relegarli ai margini del mercato del lavoro - spiega l’organizzazione degli artigiani - mettendo in difficoltà anche le imprese, che faticheranno ancor più di quanto non stiano facendo adesso a reperire tantissime figure altamente specializzate che raggiungono queste competenze dopo aver conseguito un diploma presso un istituto professionale, un Its o una laurea presso un politecnico».

LA MAGLIA NERA ALL’AREA METROPOLITANA DI NAPOLI. In questo quadro la maglia nera nella regione spetta all’area metropolitana di Napoli, dove nel corso dell’anno scolastico 2023-2024 sono state 3.340 le segnalazioni per mancata frequenza scolastica di cui 727, pari al 21,7%, sono arrivate al vaglio dell’autorità giudiziaria perché, a seguito dell’ammonimento dei sindaci, i ragazzi non sono rientrati a scuola. Soltanto a Napoli città sono state 1.330 le segnalazioni dei dirigenti scolastici di cui 178 arrivate all’autorità giudiziaria. Un tema, quello della povertà educativa, molto sentito in tutto il Meridione, ma con una presenza altrettanto preoccupante anche in alcune aree geografiche del Nord. E sebbene in questi ultimi anni sia in diminuzione la percentuale a livello nazionale di coloro che in età tra i 18 e i 24 hanno abbandonato gli studi sul totale della popolazione corrispondente, rimane una criticità che colpisce in particolare i giovani con alle spalle famiglie caratterizzate da un forte disagio sociale o alle prese con seri problemi economici.

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