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Avellino
19 Settembre 2024 - 10:45
L'ex sindaco Gianluca Festa e l'avvocato Dario Vannetiello
AVELLINO. I magistrati della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno disposto la scarcerazione dell’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, detenuto agli arresti domiciliari dallo scorso 18 aprile e raggiunto il 10 luglio da una nuova misura per reati che vanno dal peculato alla corruzione nell’esercizio delle funzioni.
Non è ancora nota la motivazione per cui i giudici della Suprema Corte hanno disposto l’annullamento, quella di ieri era un’udienza in cui i difensori (gli avvocati Luigi Petrillo e Dario Vannetiello) hanno presentato una serie di motivi legati in particolare alla inutilizzabilità delle intercettazioni sia telefoniche che ambientali e soprattutto con il trojan, ma anche a vizi legati alla stessa sussistenza delle esigenze cautelari.
Molto probabile che questa sia stata la motivazione, che si conoscerà però solo questam mattina. Il Sostituto pg della Cassazione Silvia Salvadori aveva invece chiesto l’annullamento per la sola vicenda dei concorsi e invece il rigetto nel resto dei ricorsi dei difensori. Ovviamente sarà necessario comprendere i motivi della decisione dei giudici e quale delle varie eccezioni e vizi evidenziati nei ricorsi del penalista Luigi Petrillo e in quelli con nuovi motivi (tre distinti ricorsi) depositati dal penalista Dario Vannetiello sono stati accolti dai giudici della Suprema Corte.
Del resto la lunga sottoposizione di Festa al regime cautelare sarebbe stata destinata da qui a breve ad essere conclusa. Ora, anche in attesa delle ragioni della scarcerazione, si aspetta che parta il processo per i fatti contestati all’ex sindaco e ai suoi coindagati. Su Facebook l’ex sindaco ha scritto «da domani insieme a voi».
Il 6 settembre il Tribunale di Avellino aveva nuovamente annullato il sequestro di 40 mila euro disposto nei confronti di Festa, nell’ambito del filone delle indagini su presunti episodi corruttivi nel quale, insieme all’ex sindaco, sono coinvolti tre imprenditori e l’architetto Fabio Guerriero: le indagini portarono il 10 luglio scorso alla emissione di una seconda ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Festa e Guerriero, dopo quelladel 18 aprile scorso.
I giudici avevano ritenuto che al sequestro, in un procedimento dove viene contestata anche l’associazione per delinquere, non si applicasse la sospensione feriale e, dunque, il Tribunale del Riesame che dopo il primo annullamento, su richiesta della Procura, aveva ribadito il sequestro del denaro, avrebbe dovuto emettere la propria pronuncia entro e non oltre il 30 agosto scorso. Pochi giorni prima si era aperto un altro filone dell’inchiesta “Dolce Vita” riguardante appalti, affidamenti e presunti episodi corruttivi per i quali, insieme ad altri, è indagato Festa.
Le nuove indagini della Procura di Avellino riguarderebbero gli appalti del Piano di Zona Sociale affidati adelle società cooperative che in un tempo successivo sono finite in indagini della Direzione Distrettuale Antimafia. Su disposizione degli inquirenti, finanzieri del Comando provinciale di Avellino avevano acquisito presso l’ufficio dell’attuale direttore del Piano di Zona, Rodolfo De Rosa, non indagato, una documentazione particolarmente corposa sulle gare date in appalto dalla precedente amministrazione comunale che era guidata proprio da Festa.
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