Tutte le novità
Il rapporto
25 Settembre 2024 - 08:59
Il presidente dell’Inps, Gabriele Fava
NAPOLI. La Campania è la terza regione con il più alto numero di pensionati in Italia: solo Lombardia e Lazio ne hanno di più. Sono ben 1 milione e 817mila i trattamenti erogati. Si tratta di numeri che, uniti al fatto che l’età media di accesso alla pensione, grazie alla possibilità di uscire in anticipo rispetto all’età di vecchiaia, è di 64,2 anni, e tenendo conto che la gran parte dei trattamenti risente ancora del vecchio calcolo retributivo, rischia di creare squilibri per il sistema previdenziale.
IL RISCHIO DEGLI SQUILIBRI. L’allarme lo lancia il Rapporto annuale dell’Inps. Si tratta di un problema che ha a che fare strettamente con gli andamenti demografici che «fanno presagire un peggioramento del rapporto tra pensionati e contribuenti, con rischi crescenti di squilibri per i sistemi previdenziali», spiega il report. E la Campania è in prima fila rispetto a questo squilibrio, visto che già oggi ci sono 175mila pensionati in più degli occupati e la curva demografica non promette nulla di buono. Anzi, nei prossimi anni è previsto un ulteriore peggioramento.
CAMPANIA PRIMA REGIONE DEL MEZZOGIORNO. Con le sue 1 milione e 817mila pensioni erogate, la Campania è di gran lunga la prima regione del Mezzogiorno, staccando nettamente la Sicilia, con 1 milione e 640mila pensionati, la Puglia che ne ha 1 milione 493mila e la Calabria, che ne ha appena 755mila. Più pensionati della Campania ci sono solo in Lombardia, dove i trattamenti di quiescenza arrivano al massimo di 3 milioni e 692mila, e nel Lazio, che si piazza al secondo posto con poco più di 2 milioni. Dietro la Campania, staccata di poco, troviamo l’Emilia Romagna, con 1 milione e 794mila trattamenti previdenziali. Le prestazioni assistenziali, come le invalidità civili, spiega l’Inps, sono predominanti in Campania e nel resto del Sud.
NAPOLI, TERZA CITTÀ D’ITALIA PER NUMERO DI PENSIONATI. Se l’attenzione si sposta dal livello regionale a quello provinciale, la situazione cambia poco: Napoli è la terza città d’Italia con il maggior numero di pensioni, dopo Milano e Roma. Non solo: un altro dato che balza agli occhi riguarda il fatto che nel capoluogo partenopeo si concentrano quasi la metà di tutti i trattamenti pensionistici della Campania: ben 902mila. Seguono Salerno con 371mila, Caserta con 272mila, Avellino con 157mila e Benevento, fanalino di coda con il minor numero di pensionati della regione: 115mila. Ovviamente si tratta di numeri che riflettono anche la composizione demografica della popolazione e il numero di residenti nelle varie province, con la metropoli partenopea che da questo punto di vista fa la parte del leone.
«LAVORIAMO CON IL GOVERNO CONTRO GLI SQUILIBRI». «Gli interventi sono di competenza del legislatore» dice il presidente dell’Inps, Gabriele Fava, rispondendo a una domanda sui rischi di squilibrio per i conti previdenziali a causa dell’età media effettiva di pensionamento di poco superiore ai 64 anni e ai livelli delle prestazioni, sottolineando che nel breve-medio periodo «la tenuta dei conti è assolutamente in equilibrio».
«Stiamo lavorando in piena sintonia con il Governo, siamo totalmente allineati con il Governo e i ministeri competenti. Sono molto fiducioso - aggiunge Fava -. Sono interventi non velocissimi, non facili, complessi». Fari puntanti anche sulle disparità fra le pensioni destinate agli uomini e quelle per le donne, con i primi che intascano il 35% in più e le altre che vedono erodersi l’assegno dopo la nascita di un figlio. Il 18% delle donne è a rischio uscita dal lavoro dopo la maternità.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo