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La conferenza
25 Settembre 2024 - 09:33
A Napoli prima Conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala
NAPOLI. Due giornate di incontri, 6 sessioni di lavoro, 30 relatori, 9 ospiti stranieri provenienti da 5 continenti, 30 progetti di ricerca: Napoli diventa la capitale mondiale della mozzarella di bufala campana. Ieri e oggi i più importanti esponenti del mondo della ricerca, delle istituzioni e delle imprese della filiera arriveranno in città per la prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala e i prodotti lattiero-caseari, inserita nel programma di celebrazioni per gli 800 anni dell'Università Federico II di Napoli.
Un evento di alto profilo scientifico, organizzato dal consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop, dall'ateneo federiciano con il dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il dipartimento di Agraria, dall’istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno. I lavori hanno preso avvio ieri nell'aula congressi dell'Università Federico II a Napoli. con un videomessaggio del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida e gli interventi del rettore della Federico II, Matteo Lorito, che è anche presidente del comitato organizzatore, e del presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo.
«ECCELLENZA ITALIANA». «La mozzarella di bufala campana dop non è solo un prodotto di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo, rappresenta anche il primo marchio dop per importanza del Centro-Sud Italia e il terzo tra i formaggi dop italiani. Un simbolo del made in Italy che esprime una filiera capace di unire tradizione, qualità e innovazione», ha detto Lollobrigida, in un videomessaggio inviato per l'apertura della prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala.
«Con un fatturato di 750 milioni di euro al consumo nel 2022 e una produzione certificata che ha raggiunto 55,6 milioni di kg - aggiunge Lollobrigida - è evidente come la nostra mozzarella sia non solo apprezzata a livello nazionale, 9 italiani su 10 l'hanno consumata nell'ultimo anno, ma anche internazionale. Il 40% della produzione è destinata all'estero, con Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna che da soli rappresentano oltre il 60% dell'export».
«Questo prodotto affonda le sue radici in un territorio di straordinaria ricchezza naturale e culturale, dove il legame con l'ambiente è particolarmente presente. L'agricoltura italiana e in particolare il settore lattiero-caseario ha un ruolo strategico nel promuovere uno sviluppo socio-economico sostenibile basato sul rispetto dell'ambiente e sulla valorizzazione dei territori. Iniziative come questa conferenza sono fondamentali per rafforzare il dialogo tra ricerca, impresa e territorio e tracciano una strada per mettere sempre più al centro del dibattito globale la nostra sovranità alimentare», ha concluso il ministro.
Per il rettore della Federico II Matteo Lorito «con il primo congresso mondiale sulla mozzarella di bufala inauguriamo una nuova fase. Sembra incredibile, si fanno congressi su tutto ma non si era mai fatto un congresso su un'eccellenza gastronomica e anche un'eccellenza culturale come la mozzarella di bufala e i prodotti lattiero caseari. Non potevamo che fare questo congresso qui a Napoli - ha aggiunto Lorito - è un evento straordinario al quale partecipano anche delegati dai Paesi più lontani, dalla Nuova Zelanda all'Australia al Sudamerica. Oggi raccontiamo questa storia meravigliosa di questo prodotto che è nato tantissimi anni fa, ma che oggi è diventato uno dei prodotti trainanti del Pil agroalimentare nazionale, che a sua volta è la componente più importante del Oil italiano. Quella del food e dell'agricoltura è una delle nostre ricchezze nazionali più importanti».
LA DUE GIORNI. Nel corso della due giorni iniziata ieri vengono illustrate le più recenti scoperte e i risultati più rilevanti raggiunti dal comparto a livello internazionale. Dalle proprietà del latte di bufala, anche in chiave di prevenzione di alcuni tipi di tumore dell'intestino, fino agli sviluppi futuri, segnati dall'utilizzo dell'intelligenza artificiale, di un settore che è diventato un motore economico del Mezzogiorno. Al centro della due giorni anche studi e relazioni per smentire gli attacchi al sistema agroalimentare: dalla sostenibilità al benessere animale si assiste a un crescendo di fake news sui prodotti derivati dal latte.
Viene inoltre rilanciato l'impegno contro i cibi sintetici per garantire la massima trasparenza ai consumatori. La popolazione mondiale bufalina è di circa 200 milioni di capi, concentrati soprattutto in Asia e Sud America. In Italia sono appena 431mila le bufale, ma solo qui si è sviluppato un modello di filiera economica che ruota intorno a questo straordinario animale e al suo latte, che dà origine alla mozzarella di bufala campana Dop. Circa 1400 allevamenti producono latte idoneo alla produzione della Dop, oltre 150 allevatori e trasformatori fanno parte del Consorzio di Tutela, per un giro d'affari di 1,2 miliardi di euro.
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