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30 Settembre 2024 - 21:59
Esplode quella in deroga (+505%), cala quella straordinaria (-12,9%). Naspi, 131mila le domande
NAPOLI. La Cassa integrazione in Campania continua a correre. Nonostante la decisa frenata registrata ad agosto, nei primi otto mesi dell’anno il numero di ore autorizzate è aumentato del 57% (per la precisione 57,04%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Si tratta di un incremento decisamente superiore a quello della media nazionale, che ha fatto registrare un +42,5%. Un dato che pone la Campania al quinto posto della classifica nazionale per aumento della Cig ordinaria, appaiata praticamente al Veneto, mentre peggio hanno fato solo la Valle d’Aosta, dove l’aumento è stato addirittura a tre cifre, pari a +212,17%, seguita dalla regione Abruzzo, che ha registrato anch’essa un aumento a tre cifre (+112,18%), e a seguire la Toscana, con +81,73% e il Piemonte con +60,80%.
OLTRE 4,3 MILIONI DI ORE AUTORIZZATE IN PIU'. Secondo l’ultimo report pubblicato dall’Inps, in termini assoluti l’aumento di ore autorizzate di Cassa integrazione in Campania è stato davvero notevole, passando dalle 7,48 milioni registrate tra gennaio e agosto dello scorso anno, alle 11,8 milioni di ore dello stesso periodo di quest’anno. LA FRENATA DI AGOSTO. Come detto, si tratta di dati che hanno comunque beneficiato della frenata registrata ad agosto. Complice il mese estivo per eccellenza, rispetto al boom che si era verificato a luglio la Cassa integrazione ordinaria nella regione è comunque calata del -64,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Una diminuzione, però, che ha contribuito solo parzialmente a migliorare il “saldo” complessivo annuale, che conferma quindi una sorta di mercato del lavoro double face: da un lato l’occupazione in Campania aumenta, ma dall’altro rimangono tutte le difficoltà e le criticità di tanti settori che sono costretti a ricorrere alla Cassa integrazione per limitare i danni. Ovviamente tutto questo si ripercuote sul potere d’acquisto dei lavoratori e delle loro famiglie, che si ritrovano a poter disporre a fine mese di un reddito decurtato.
L’ESPLOSIONE DELLA CIG IN DEROGA. Tra le varie tipologie di Cassa, è esplosa poi quella in deroga, che nella regione nei primi otto mesi dell’anno ha visto un aumento in termini percentuali mostruoso, con un +505,6%. L’incremento in termini assoluti vale un salto dalle 27.852 ore che erano state autorizzate dall’istituto previdenziale tra gennaio e agosto dello scorso anno alle 168.675 dello stesso periodo di quest’anno. Anche se residuali in termini assoluti, si tratta di un dato tutt’altro che positivo, visto che la Cassa integrazione in deroga è un intervento d’integrazione salariale a sostegno di imprese che non possono ricorrere agli strumenti ordinari (Cig ordinaria e straordinaria) perché esclusi all’origine da questa tutela, oppure perché hanno già esaurito il periodo di fruizione delle tutele ordinarie.
BENE LA CASA STRAORDINARIA. Va decisamente meglio, invece, sul fronte della Cassa integrazione straordinaria, che tra gennaio e agosto si è ridotta del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il numero di ore di Cassa integrazione straordinaria è passato da 12,4 milioni dei primi otto mesi del 2023 ai 10,8 milioni che sono stati registrati nel periodo che va da gennaio ad agosto di quest’anno. A differenza che sulla Cig ordinaria, in questo caso la Campania mostra un dato migliore della media nazionale, che si è fermata a -5,60%. A pesare su questo dato complessivo è stata la riduzione della Cigs registrata ad agosto, crollata del 67,12% rispetto ad agosto del 2023, con le ore autorizzate che sono passate da quasi 936mila a quasi 308mila.
LE DOMANDE DI NASPI. Per quanto riguarda l’andamento della Naspi, la vecchia indennità di disoccupazione, da gennaio a luglio sono state 130.809 le domande presentate in Campania. Per fare una valutazione complessiva bisognerà però attendere la seconda parte dell’anno: lungo tutto l’arco del 2023, infatti, le domande erano state 228.117. Quello che si può dire è che se da agosto a dicembre si dovesse registrare un ritmo analogo a quello tenuto nella prima parte dell’anno, le domande aumenterebbero sensibilmente. Infine, per quanto riguarda il ricorso ai fondi di solidarietà, l’aumento è stato molto più contenuto: in Campania si è fermato a +16,06% nei primi otto mesi dell’anno.
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