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Campania
17 Ottobre 2024 - 08:30
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
SALERNO. Con l’autonomia differenziata «è ripartita la solita narrazione del Sud dell’inefficienza, della disamministrazione», ma proprio per contrastarla «renderemo pubblici tutti i risultati dell’azione di governo della Regione Campania», in modo da dimostrare che la Campania in tanti campi «vince la sfida dell’efficienza».
«DANNO ERARIALE». Vincenzo De Luca decide di replicare a Giorgia Meloni. Intervenendo alla Camera, infatti, il capo dell’Esecutivo aveva definito come «danno erariale» la decisione del governatore della Regione Campania di acquistare una pagina su un quotidiano per pubblicizzare l’attività istituzionale svolta dall’ente. «È stata una battuta, come dire, amichevole», dice sarcastico De Luca. Che poi attacca frontalmente la premier aggiungendo che «non aveva molti argomenti, per la verità».
«CRITICHE PERCHÉ ABBIAMO PUBBLICATO I DATI». Parlando all’Università di Salerno, De Luca osserva che la premier «ha ritenuto di esprimere una critica sul fatto che la Regione Campania ha deciso di pubblicare i dati. Cioè, di rendere pubblici i risultati del proprio lavoro di governo, come prevede la normativa europea».
È L’INIZIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. De Luca sottolinea che «noi siamo obbligati a comunicare i risultati della nostra attività, soprattutto quando finanziata dai fondi europei. E abbiamo deciso di fare questo lavoro a tappeto per i prossimi mesi». Parole dietro le quali si nasconde, più che un obbligo di legge, la conferma di quanto De Luca ha già annunciato nei giorni scorsi: ovvero l’inizio di fatto della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali in Campania, nel 2025. Una campagna che si annuncia lunghissima, col presidente campano deciso a candidarsi per la terza volta alla guida della Regione anche senza il Pd, visto che dal Nazareno non arriva nessun segnale di apertura su un suo possibile terzo mandato.
«IO E IL PD? BASTA PAROLE A VUOTO...». Così, quando gli viene chiesto del no del Pd, il governatore sbotta: «Perché fate domande di politica politicante? Sapete che io non mi interesso di queste cose...». E quando i cronisti tornano alla carica lui taglia corto dicendo: «Continuate a parlare a vuoto».
«REGIONE PRIMA IN ITALIA IN 50 CAMPI». De Luca rilancia quindi la battaglia contro l’autonomia differenziata battendo il tasto dell’efficienza e della capacità di una regione del Mezzogiorno di fare meglio di tutti gli altri. Per questo, osserva, «stiamo spiegando che in almeno 50 campi la Regione Campania è la prima regione d’Italia. Siamo all’avanguardia, ad esempio, nei computer quantistici, siamo l’unica regione che investe 100 milioni di euro per realizzare una quantum Valley. Siamo una eccellenza».
«MELONI? QUANDO INTERVIENE CI FA PUBBLICITÀ GRATUITA». Per questo, aggiunge polemicamente nei confronti della premier, «sono grato al presidente del Consiglio perché ogni volta che interviene, ovviamente, ci fa un sacco di pubblicità gratuita. Quindi, continueremo a godere della sua attenzione».
«LA MAGISTRATURA VADA AVANTI IN PIENA AUTONOMIA». Ai giornalisti che gli chiedono di commentare le ultime vicende giudiziarie, in particolare il coinvolgimento in un’indagine del consigliere regionale Luca Cascone, ritenuto a lui vicino, e il precedente arresto dell’ex presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, De Luca si limita a rispondere: «La magistratura vada avanti in piena autonomia, senza guardare in faccia nessuno e possibilmente in tempi rapidi».
«LA PRESUNZIONE D’INNOCENZA NON INTERESSA A NESSUNO». Poi ribadisce al sua impostazione garantista: «Cerchiamo di non dimenticare mai che un articolo della Costituzione dice che un cittadino è innocente fino a sentenza definitiva ma questa cosa non entrerà nella testa di nessuno».
«BASTA MASSACRARE PERSONE E FAMIGLIE». De Luca poi attacca frontalmente il circo mediatico-giudiziario, che la sinistra ha tante volte alimentato: «Continueremo ad assistere al massacro di persone, di famiglie che hanno dei figli, delle persone care». Insomma, osserva De Luca, «quello del giudice è un lavoro difficile, complicato, abbiamo fiducia. Rispettiamo questo lavoro». Tuttavia, aggiunge, «rispettiamo contemporaneamente le persone investite da vicende giudiziarie, attendendo la conclusione delle indagini». E conclude chiedendosi: «È tanto difficile essere persone civili?».
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