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07 Novembre 2024 - 09:14
ROMA. Il Mezzogiorno cresce più della media nazionale. È la novità che emerge dal rapporto “Erit - L’economia delle regioni italiane”, presentato dalla Banca d’Italia. Nel periodo successivo alla pandemia l’economia italiana ha registrato tassi di crescita medi superiori alle principali economie dell’area euro ed un contributo importante è arrivato dal Sud: qui il prodotto e l’occupazione sono cresciuti più della media nazionale. È un elemento di novità importante, anche se potrebbe in parte riflettere fattori di natura temporanea, data la particolare rilevanza per l’economia meridionale degli ampi interventi pubblici adottati n risposta agli shock globali.
Bankitalia sottolinea la necessità di dare continuità alla ripresa in atto attraverso politiche che facciano leva sugli investimenti e sulla qualità delle istituzioni e dell’azione pubblica, con l’obiettivo di innalzare la capacità produttiva dell’economia meridionale. Lo scorso anno, dopo la robusta ripresa del biennio 2021-22, l’attività è cresciuta solo di poco in tutte le macroaree, rispecchiando la debolezza della domanda mondiale e le condizioni monetarie più restrittive. L’incremento è stato più accentuato nel Mezzogiorno, per effetto di una maggiore espansione dell’attività nei comparti delle costruzioni e del terziario e di una minore contrazione dell’industria.
Le esportazioni reali sono aumentate nel Sud e nelle Isole, grazie al contributo del settore farmaceutico, in contrasto con la riduzione registrata nel Centro Nord. A trainare questo incremento sono soprattutto Campania e Molise che nel 2023 fanno registrare le due più alte variazioni percentuali sull’anno precedente, rispettivamente +25,4 e +15,7 per cento. Le misure di spesa del Pnrr e gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare hanno continuato a sostenere il settore dell’edilizia, che è risultato quello a più alta crescita nell’intero Paese.
Secondo l’indicaore trimestrale dell’economia regionale elaborato dalla Banca d’Italia, nella prima metà del 2024 il rialzo del Pil, leggermente più marcato nelle regioni meridionali, si è mantenuto modesto in ogni ripartizione e ha risentito ancora della fragilità della domanda interna e di quella estera. Lo scorso anno l’occupazione ha continuato a crescere in ogni ripartizione, più intensamente nel Mezzogiorno; vi hanno influito gli sgravi contributivi, la ripresa degli investimenti pubblici e la fine del blocco del turnover del personale nella Pubblica amministrazione. È proseguito anche l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro, in particolare nel Mezzogiorno e nel Nord Est. Il tasso di disoccupazione è diminuito ovunque.
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