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Campania, il 37,1% dei bambini in povertà relativa

Lo scorso anno 42.846 nuovi nati

Campania, il 37,1% dei bambini in povertà relativa

ROMA. Sempre meno bambini e sempre più poveri. L’Italia nel 2023 ha conosciuto un nuovo record negativo per la natalità, con meno di 380mila nuovi nati, mentre la povertà continua a colpire i minori, i più piccoli in particolare: il 13,4 per cento delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni è in povertà assoluta, e circa 200mila di età compresa tra 0 e 5 anni vivono in povertà alimentare, ovvero in famiglie che non riescono a garantire almeno un pasto proteico ogni due giorni. Oltre la metà risiede nel Mezzogiorno. Quasi un bambino su dieci della stessa fascia d’età ha sperimentato la povertà energetica, cioè ha vissuto in una casa che non era adeguatamente riscaldata in inverno. Sono alcuni dei dati inediti contenuti nella XV edizione dell’Atlante dell'Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Un due tre...stella. I primi anni di vita”, pubblicato da Save the Children.

I DATI DI POVERTÀ ASSOLUTA. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 748mila, con un’incidenza pari al 12,4 per cento, famiglie che si sono confrontate negli ultimi anni anche con aumenti rilevanti dei prezzi al consumo di alcuni beni e servizi essenziali per la prima infanzia. Dal 2019 al 2023, infatti, la spesa per prodotti alimentari per la prima infanzia (latte e pappe) è salita del 19,1 per cento mentre il costo per la frequenza degli asili nido è aumentato dell’11,3, con riferimento in particolare all’offerta privata (mentre per i posti finanziati dai Comuni l’aumento è pari all’1,5%). Sul fronte dei servizi educativi le famiglie incontrano molte difficoltà. Oggi meno di un bambino su tre dagli zero ai due anni (30%) trova posto in un asilo nido, un servizio fondamentale per combattere le disuguaglianze, con forti disparità territoriali. La Campania nel 2023 è risultata essere la seconda regione per numero di nuovi nati, pari al 42.846, dopo la Lombardia. E sempre in Campania il 37,1% dei minori di 18 anni vive in povertà relativa se si confronta il dato della media nazionale che è del 22,2 per cento. Il tutto tenendo conto che negli ultimi anni le famiglie italiane hanno dovuto affrontare anche significativi aumenti dei prezzi al consumo di alcuni beni e servizi essenziali per la prima infanzia.

LA POVERTÀ ENERGETICA. Per quanto concerne la povertà energetica, al Sud e nelle isole è al 16,6 per cento rispetto al 7,3 del Centro e al 5,7 del Nord. Un disagio che si ripercuote in maniera negativa sulla salute e il benessere dei bambini. Quelli tra 0 e 2 anni rappresentano il 2 per cento.

I COMUNI CON MENO BIMBI SOTTO I DUE ANNI. Nel 2023, come risulta anche da una rilevazione Ifel, in 340 comuni italiani sotto i 5mila abitanti non è nata nessun bambino e in 72 non ce ne sono sotto i 2 anni. È il Piemonte la regione con il maggior numero di Comuni in cui non ci sono bimbi sotto i 3 anni: subito dopo Lombardia e Abruzzo. La Sardegna è invece la regione con la minore incidenza di bambini da 0 a 2 anni.

LE AREE VERDI. Ma per i piccoli ci sono pochi spazi e zone verdi: e il dato diventa preoccupante se confrontato con quello relativo alle temperature che aumentano. In Campania, è Napoli il capoluogo con la maggiore presenza di aree verdi: subito dopo Avellino, Salerno, Caserta e Benevento. Per il verde attrezzato primato campano va a Benevento seguita da Salerno, Avellino, Caserta e Napoli.

LE BIBLIOTECHE. Infine, per le biblioteche il primato è di Trento, con il 96 per cento delle biblioteche di pubblica lettura con spazi per bambini da 0 a 6 anni. Seguono Val d’Aosta, Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. La Campania tocca il 20,3 per cento. © riproduzione riservata

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