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nell'avellinese
21 Dicembre 2024 - 13:09
AVELLINO. Un piccolo ma prezioso tesoro archeologico è stato scoperto in un casolare abbandonato nelle campagne di Bonito, in provincia di Avellino. Accatastati dentro scatoloni, sono stati ritrovati 26 manufatti risalenti al VI-III secolo a.C. provenienti probabilmente da arredi funerari delle civiltà "Apula" e "Daunia". A rendere possibile il ritrovamento è stato il proprietario, originario del piccolo comune irpino, ma da anni residente fuori regione, che nel fare pulizia all'interno della casa ricevuta in eredità e disabitata da più di trent'anni, ha allertato i carabinieri.
Sul posto anche i militari del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli. All'immediato intervento dei Carabinieri hanno fatto seguito alcuni accertamenti che avevano permesso di datare quel vasellame ai primi secoli a.c., forse alla civiltà "Apula". La Sovrintendenza per le province di Salerno ed Avellino, insieme al Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Napoli, ha eseguito una più attenta analisi, stabilendone l'effettivo "interesse archeologico" dei 26 manufatti, risalenti al VI-III sec. a.c., e quindi addirittura alla civiltà "Daunia", che in epoca pre-romana occupava buona parte delle attuali province di Foggia e di Barletta-Andria-Trani, spingendosi fino all'estrema propaggine settentrionale della provincia di Potenza.
I reperti provengono probabilmente da alcuni corredi funerari e, a giudicare dalle incrostazioni che ancora li ricoprono, non da un unico contesto. Come quei preziosissimi manufatti siano finiti accatastati nello sgabuzzino di una casa di Bonito, comune al confine tra le province di Avellino e Benevento, è una domanda alla quale i futuri accertamenti proveranno a dare una risposta. La Soprintendenza di Salerno e Avellino, dopo attenta analisi dei reperti, ne ha stabilito l'effettivo "interesse archeologico".
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