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Terzo mandato
17 Gennaio 2025 - 08:00
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
NAPOLI. Vincenzo De Luca aspetta la sentenza della Corte Costituzionale: se questa non inciderà sulla legge della Campania si candiderà, altrimenti «si costruirà un futuro». Questo il senso del discorso che il presidente della Regione Campania ha fatto nella riunione con i leader della sua maggioranza in consiglio regionale. Riunione che, secondo una nota della Regione, si è svolta «in un clima di grande serenità e di piena solidarietà».
Nel corso dell’incontro, si legge in una nota diffusa dalla Regione Campania al termine dell'incontro, è stata espressa «fiducia in relazione alle decisioni della Corte Costituzionale, con la consapevolezza di essere nel pieno della legalità, a fronte dell’unica vera anomalia che è quella del Governo nazionale, che ha violato il principio costituzionale della “legge uguale per tutti”».
Il riferimento è alla norma che, di fatto, permette all'attuale presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo, impugnata dal Governo. La Corte Costituzionale si esprimerà probabilmente nei mesi di aprile o maggio.
«Si è deciso di rimanere tutti concentrati sulle iniziative e sulle realizzazioni che riguardano il futuro dei cittadini della Campania. Si concretizzano nelle prossime settimane - sottolinea la nota - cantieri o progetti di valore storico per il territorio campano. Tutti i consiglieri rimangono fedeli a quello che considerano l’unico loro dovere morale: lavorare per i nostri concittadini, per le famiglie, per le imprese del nostro territorio».
In effetti, anche le voci di dentro della riunione raccontano che di temi politici si è parlato ben poco. De Luca ha invitato i suoi e restare compatti, a restare concentrati sui progetti da realizzare, a presenziare a inaugurazioni ed eventi che hanno il sapore di campagna elettorale. E per il resto, appunto, c’è fiducia nell’esito della votazione della Consulta. E in base a quello si deciderà come proseguire.
Intanto ieri, sul caso, è intervenuto attraverso i microfoni di Radio Radicale il capo dell’opposizione Stefano Caldoro: «Quella approvata è una legge ad personam, un deluchellum ed un’anomalia, perché applicabile solo a De Luca e a nessun altro dopo di lui. Personalmente sono contro i limiti dei mandati, credo che l’elettore debba decidere liberamente. Però ci sono delle leggi, delle regole e c’è una legge dello Stato per cui anche i governatori hanno il limite dei due mandati. Il Governo ha fatto la scelta giusta riaffermando il principio generale, che è nella nostra legge nazionale e che prevede questo limite. Il tema vero – continua Caldoro - è la Corte Costituzionale che dovrà esprimersi e, allo stesso tempo, il tema delle gerarchie delle fonti normative».
Infine sul parallelismo tra Luca Zaia in Veneto e De Luca in Campania, Caldoro aggiunge: «Esiste una differenza evidente, Zaia è sostenuto dal suo partito, la Lega difende la sua posizione. Il partito di De Luca, se è ancora il suo partito, dice no al terzo mandato e questo mi pare una chiara debolezza politica».
Per il capogruppo della Lega in consiglio regionale Severino Nappi è andat in scena «l’ennesima puntata della sceneggiata 'poltronista' tra De Luca, Pd, e maggioranza varia... Con il certosino uso di espressioni ambigue sembrerebbe che sia tutto chiaro e definito. Forse la colpa è nostra che non siamo avvezzi a interpretare messaggi sibillini, e per questo vorremmo sapere, a integrazione del comunicato che hanno diffuso, chi scenderà in campo, chi sarà il candidato presidente e quali saranno i partiti che lo appoggeranno».
Intanto, a livello nazionale, va registrato l'endorsement del sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «Sono d'accordo con Zaia e De Luca - dice a Rtl - questo limite non dovrebbe esserci nemmeno per i sindaci». L'Italia, questo il ragionamento, è l'unico Paese in Europa ad avere questo limite ad eccezione del Portogallo che ne ha tre, «noi dobbiamo sempre essere speciali?», dice Sala.
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