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la sentenza

Terra dei fuochi, don Patriciello: penso alle tante bare bianche

«Ora si comprende che nel nostro territorio è avvenuto uno scempio»

Terra dei fuochi, don Patriciello: penso alle tante bare bianche

CAIVANO. "E' una giornata bella, penso ai negazionisti collusi, agli ignavi, a quelli che hanno fatto tanto male. Noi facciamo la nostra strada, ma poi come faccio a non pensare alle bare bianche, a quanti funerali ho dovuto officiare. Vengo dal mondo della sanità, sapevo dal primo giorno che i bambini morivano di cancro anche per quello che veniva sotterrato nell'area della Terra dei Fuochi, ma servivano le prove, che ora ci sono''. Così don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, una delle realtà che fanno parte dell'area denominata Terra dei fuochi. Questa mattina l'Italia è stata condannata in via definitiva dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu).

Le autorità italiane infatti, secondo la Corte, "non hanno adottato misure" per proteggere gli abitanti della Terra dei Fuochi da scarico, interramento e incenerimento di rifiuti, spesso effettuati da gruppi criminali organizzati nell'area tra Napoli e Caserta che conta quasi tre milioni di abitanti. ''Sono contento perché si comprende che nel nostro territorio è avvenuto uno scempio -aggiunge don Patriciello- ma anche perché c'è la prova che ci sono stati criminali nostrani, che c'è stata la camorra ma anche politici collusi, corrotti. Per il futuro si deve cambiare rotta, se avessimo letto stamattina che era tutto un bluff, avrebbero continuato a farci del male, penso ai rifiuti che vedo per strada, mi aspetto che si inizi a comprendere quello che è successo, senza più voltare lo sguardo in nome degli interessi privati''.

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