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Eutanasia

Fine vita, pure la Campania valuta la legge

De Luca: «Affronteremo tema senza ideologie»

Fine vita, pure la Campania valuta la legge

Il governatore Vincenzo De Luca

NAPOLI. «Affronteremo il tema della legge sul fine vita, sapendo che non è una questione ideologica e che quando si affronta questo problema non c'è nulla da festeggiare». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando l'approvazione della legge in Toscana che sarà la prima Regione a garantire ai malati tempi certi per l’accesso al suidicio medicalmente assistito.

«Parliamo di misure - ha aggiunto De Luca - che lacerano la coscienza di esseri umani credenti e non, perché vita o morte riguarda tutti gli esseri umani, C'è una proposta in discussione in Consiglio regionale, ci sarà un dibattito e useremo il nostro metodo per un dialogo reciproco. Useremo le misure di contesto che inquadrino la realtà familiare o di una persona che vive una tragedia sanitaria. Faremo cure palliative, l'aiuto alle famiglie per afforntare una situazione che diventa drammatica che può avere un parente malato per anni e anni, complicando la vita. Non mi sento di condannare al calvario chi non ce la fa. Prenderemo atto che come servizio pubblico non possiamo non rispondere alle domande rivolte ma prenderemo tutte le decisioni che possono consentire di evitare di arrivare alla scelta tra vita e morte, poi decideremo. Ma lo faremo da esseri umani che si sono ascoltati e compresi e lo faremo con rispetto».

La legge - come in effetti spiegato da De Luca - è stata incardinata nella quinta commissione permanente. La proposta di legge già c’è ed è stata anche oggetto di discussione in commissione. Il dibattito, però, risale ad aprile 2024. Nell’ultima riunione si decise di costiture un tavolo tecnico per procedere a un approfondimento giuridico della materia. Poi, però, tutto è rimasto bloccato. Ora, almeno così vorrebbe il governatore, la questione potrebbe essere ripresa. Intanto la questione diventa oggetto di dibattito.

«Come cattolici e credenti capiamo che è un problema molto delicato, perchè entrano in gioco la vita e la morte. Su questi temi bisogna andare molto cauti», dice vescovo di Acerra e presidente della Cei in Campania, Antonio di Donna, incalzato dalle domande dei giornalisti a margine della presentazione della legge regionale per la famiglia, di Donna non va oltre queste parole, spiegando che il tema della conferenza stampa di oggi è un altro e che non è la sede adatta per affrontare la questione legata al fine vita.

«Stamattina presentiamo una legge che riguarda le famiglie - spiega - e non entriamo nel merito di questo argomento». Poi, però, quando De Luca parla del tema durante la conferenza stampa, Di Donna aggiunge: «Mi auguro che ci sia dialogo come è accaduto per la legge sulla famiglia». Anche la politica interviene.

«Sui diritti civili e sui temi etici deve essere il Parlamento a legiferare e non le Regioni, che rischiano di disgregare il Paese. La legge approvata dalla Toscana sul fine vita e le dichiarazioni possibiliste di De Luca sulla apertura di un confronto per la possibile approvazione anche in Campania confermano la necessità di una profonda revisione della riforma del Titolo V della Costituzione per riportare numerose materie, a cominciare dalla sanità, nella competenza esclusiva dello Stato», dice il presidente di “Sud Protagonista” Salvatore Ronghi.

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