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Dal Pd nuovo stop a De Luca. Centrodestra, finta pace per il candidato

Il commissiario Misiani: «No al terzo mandato a prescindere da Consulta»

Dal Pd nuovo stop a De Luca. Centrodestra, finta pace per il candidato

NAPOLI. Vincenzo De Luca non ne parla ma attende la decisione della Consulta sul terzo mandato dopo che il Governo ha impugnato la legge che gli consentirebbe di governare, se eletto, la Campania per la terza volta. Un’attesa che pare non interessare ai vertici del Pd. Ieri il commissario regionale Antonio Misiani ha ribadito la posizione della segreteria guidata da Elly Schlein: «A prescindere dalla decisione della Consulta, noi diciamo no al terzo mandato». Il centrosinistra, quindi, si prepara a riunire il tavolo sul modello Napoli cercando di trovare un candidato e un programma che unisca tutti, dai centristi e riformisti fino ad Avs e Movimento 5 Stelle. Bisognerà capire, però, cosa farà De Luca nel caso in cui dovesse avere ragione dalla Consulta: si candiderà contro il Pd? Se sì, chi lo seguirà? Dubbi ancora da risolvere. Dall’altro lato il centrodestra è sicuramente più compatto. Ma non manca la concorrenza interna. Tutti e tre i candidati vorrebbero imporre il loro nome. Chi avrà ragione, si vedrà. Ecco lo scenario per le prossime elezioni Regionali che dovrebbero tenersi a fine anno.

IL CENTROSINISTRA. Le novità più interessanti, ieri, sono arrivate dal fronte del centrosinistra e in particolare dal convegno “Lavoro e sviluppo: il sud che costruisce il futuro”, organizzato a Napoli dall'europarlamentare Pd Sandro Ruotolo (membro della segreteria Schlein). All’appuntamento ha partecipato anche il senatore e commissario regionale Antonio Misiani: «L'ho detto alla direzione provinciale di Napoli e lo ribadisco oggi: la posizione del Pd sul terzo mandato dei presidenti di Regione rimarrà quella del no, a prescindere dal pronunciamento della Corte Costituzionale. È una posizione generale, non è contro un presidente, come non è stata contro i sindaci che avrebbero avuto l'ambizione di fare un terzo mandato». Quale, allora, il piano per le prossime Regionali? «L’unità del Pd con le forze democratiche e progressiste del civismo e della politica deve essere la nostra ossessione, la stella polare senza veti, senza pregiudizi, senza preclusioni. Per questo indichiamo come modello di riferimento la coalizione politica e civica che governa il Comune di Napoli, che ha il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, forze civiche, i riformisti e i centri che hanno condiviso un progetto di governo del capoluogo». Ancora più netto il deputato Marco Sarracino: «Bisogna lavorare non guardando al passato, che ormai è passato, ma a cose concrete e reali in questo territorio. Non facciamoci trascinare in polemiche inutili». Ancora presto per i candidati, ma si continua a ragionare sull’ipotesi di dare la candidatura a un esponente del Movimento 5 Stelle, Roberto Fico o Sergio Costa, le cui quotazioni sono in salita.

IL CENTRODESTRA. Sul fronte del centrodestra, invece, si registra una “finta” pace. La coalizione che governa il Paese è solida e non ha certo le spaccature del centrosinistra. Ma anche qui non manca la rivalità interna. Tutti e tre i partiti maggiori hanno espresso un possibile candidato: Fratelli d’Italia il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, Forza Italia l’eurodeputato Fulvio Martusciello e la Lega il deputato Gianpiero Zinzi. Chi avrà la meglio? La decisione spetterà ai tre leader nazionali Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini al tavolo in cui si deciderà lo scacchiere nazionale per le prossime elezioni Regionali. I vertici regionali restano in attesa delle scelte.

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