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Medicina: dopo la riforma il caos

Comitati studenteschi incalzano: non sono chiari i criteri per i crediti. Le università private continuano con i quiz

Medicina: dopo la riforma il caos

NAPOLI. Il futuro dei test d'ingresso a Medicina per l'anno accademico 2025-26 è ancora incerto. Dopo il decreto legge approvato lo scorso 26 novembre, non ci sono stati ulteriori sviluppi e gli studenti si trovano in una situazione di incertezza.

RIFORMA A RISCHIO. Sembra sempre più improbabile che la riforma, che prevede la sostituzione del test d'ingresso con un semestre iniziale aperto a tutti e una selezione basata sugli esami sostenuti durante questo periodo, possa essere applicata già dall'anno accademico 2025-26. Per molti studenti, infatti, ancora non è chiaro come si procederà.

UNIVERSITÀ PRIVATE AVANTI. Mentre le università pubbliche sono ancora in attesa di chiarimenti, gli atenei privati sembrano procedere per la loro strada. Molte università private hanno già pubblicato il calendario delle iscrizioni al test e delle selezioni, con date fissate per febbraio e marzo 2025.

INCERTEZZA PER LE UNIVERSITÀ PUBBLICHE. La situazione è ancora molto incerta per le università pubbliche, che non hanno ancora comunicato alcuna informazione ufficiale riguardo alle modalità di accesso per il prossimo anno accademico. Ernesto Greco, medico chirurgo, professore ordinario di Cardiochirurgia e preside del Corso di Medicina e Chirurgia dell'Università Europea di Roma, ha dichiarato che «per quanto riguarda il test di ammissione alle università pubbliche il panorama e lo scenario sono all'insegna della grande incertezza, dovuta al fatto che il governo ha promosso l'abolizione del test di ingresso, sostituendolo con un semestre di valutazione, modello francese. Si tratta, però, di un'idea politica che l'esecutivo sta portando avanti ma che, in realtà, non si sa né se verrà messa in pratica, né quando verrà messa in pratica. Quello che si sospetta, però, è che non riguarderà le università private, come l'Università Europea di Roma».

STUDENTI IN ATTESA DI CHIARIMENTI. Gli studenti, dunque, sono ancora in attesa di chiarimenti da parte del Ministero dell'Istruzione e delle università pubbliche per quanto riguarda le modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia per l'anno accademico 2025-26. A Napoli i Rettori hanno più volte evidenziato che gli Atenei non sono preparati ad “accogliere” una massa di studenti tale che metterebbe in crisi anche i docenti e farebbe sembrare piccole le aule che attualmente sono più che sufficienti. Da parte degli studenti le perplessità si stanno focalizzando sulla metodologia di assegnazione dei crediti che non è stata ancora ufficializzata. «Chi deciderà per i crediti?» ha chiesto Marco Ferrari, del comitato degli studenti. «I professori come assegneranno questi punteggi che paiono essere poi fondamentali dal secondo semestre in poi». Il timore di criteri non uniformi per i crediti del primo semestre, è abbastanza fondato secondo gli studenti. «L'accesso al secondo semestre di Medicina sarà subordinato al conseguimento di tutti i Cfu del primo semestre, ma la riforma non chiarisce come verranno stabiliti criteri standard e uniformi a livello nazionale. Questo apre il rischio di disparità di trattamento e valutazioni soggettive, compromettendo trasparenza ed equità» ha confermato Ferrari. Se l'uniformità delle valutazioni non sarà garantita, il sistema rischia di trasformarsi in un corso-concorso senza le tutele previste per le selezioni pubbliche. 

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