Ethan torna a casa, la mamma: «Ora voglio solo la normalità»

NAPOLI. A Los Angeles è ancora notte fonda quando Claudia Ciampa si prepara a vivere il giorno più atteso. Non ha dormito, l’emozione è troppo forte. Tra poche ore salirà su un aereo per riportare a casa Ethan, suo figlio, strappato dal padre e portato negli Stati Uniti senza il suo consenso.
"Questi mesi sono stati un incubo. Le prime settimane, senza sapere quando e se avrei riabbracciato il mio bambino, sono state devastanti. È stato come vivere un lutto, ma ancora più doloroso, perché sapevo che lui era lì, da qualche parte, e io non potevo fare nulla", racconta.
Una battaglia legale e diplomatica lunga e difficile, che solo grazie all’intervento delle istituzioni italiane si è conclusa con il ritorno di Ethan in Italia. "Senza il supporto della Farnesina e l’impegno del Ministro Tajani, questa storia non avrebbe avuto un lieto fine", sottolinea Claudia.
Il caso di Ethan Nichols ha richiesto un impegno su più livelli: legale, diplomatico e politico. L’avvocato Gian Ettore Gassani, che ha assistito la madre in questa vicenda, spiega la complessità della sottrazione internazionale di minori: "Quando ho ricevuto l’incarico, sapevo che sarebbe stata una battaglia difficilissima. Questi casi, fuori dall’Europa, sono quasi impossibili da risolvere. Ma grazie al lavoro congiunto tra il nostro governo e le autorità americane, siamo riusciti a riportare Ethan a casa".
Ora che Ethan sta finalmente tornando in Italia, si apre un nuovo capitolo legale. "Abbiamo già una causa civile per l’affidamento e il giudice italiano ha assegnato il bambino alla madre in via esclusiva. Nel frattempo, il padre, Eric Nichols, è indagato per sottrazione internazionale di minore", spiega Gassani.
Ma per Claudia, ora, conta solo una cosa: il ritorno alla normalità. "Voglio solo poter essere di nuovo la mamma di mio figlio, senza più paura. Ricominciare la nostra vita, tornare alle nostre abitudini, alle nostre passeggiate. È tutto ciò che desidero".