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Impianto Gesia di rifiuti speciali pericolosi a Teano, la società civile conferma in appello il suo impegno per dire no all’impianto

La Fondazione Confidenza Castallo, il Comitato No IMP e la Comunità “Laudato sì-Teano-Vulcano di Roccamonfina hanno depositato la memoria difensiva contro il Ricorso d’Appello al Consiglio di Stato

Impianto Gesia di rifiuti speciali pericolosi a Teano, la società civile conferma in appello il suo impegno per dire no all’impianto

Ricorso contro l'impianto Gesia

CASERTA. La Fondazione Confidenza Castallo e due Associazioni, il Comitato No IMP e la Comunità “Laudato sì-Teano-Vulcano di Roccamonfina, hanno depositato, per il tramite dello Studio Contieri di Napoli, la memoria difensiva contro il Ricorso d’Appello della Gesia al Consiglio di Stato.

Com’è noto, infatti, il TAR Campania, con la Sentenza n. 812 del 30 gennaio 2025, ha riunito il ricorso della Fondazione e delle Associazioni suddette a quelli dellla Provincia di Caserta, del Comune di Teano e della Società Ferrarelle, annullando l’Autorizzazione Unica n. 57 del 18/03/2024, rilasciata dalla stessa Regione  alla Gesia per la costruzione in località “Santa Croce, ex ISOLMER, di un grande impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi.

La vicenda, che ha sostanzialmente del tragicomico, è diventata difficile e ingarbugliata anche a causa di una serie di errori, omissioni e confusioni istituzionali e politiche, a partire dal 2021, ripetutamente negati e nascosti, ormai passati in giudicato con Sentenze e, dunque, diventati “verità giudiziarie”.

Tuttavia, quello che balza subito agli occhi è il paradosso di una  Regione Campania, che dopo aver, in modo lungimirante, programmato strategicamente un modello di sviluppo sostenibile per le aree interne, attraverso l’approvazione di un Piano Territoriale Regionale, del Piano di dettaglio territoriale della Provincia, nonché attraverso l’aggiornamento del Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali, abbia poi  autorizzato la Gesia a costruire l’impianto di rifiuti speciali proprio dove i suddetti strumenti di programmazione lo vietano.

Oltre al suddetto “paradosso”, per il quale la Regione si dà la zappa sui piedi”, dice l’avv. Fernando Zanni, referente della Comunità “Laudato sì”, un’altra “perla” è quella di aver dato con l’Autorizzazione alla GESIA la prevalenza ai pareri favorevoli di Autorità tecniche (Arpac, Vigili del Fuoco, ASL), chiamate astutamente “Autorità di Settore”, anziché alle Autorità di Governo del territorio, di programmazione territoriale e urbanistica. Ora, aspettiamo fiduciosi il Consiglio di Stato, ma la Comunità non si rassegnerà, facilmente, alle “verità giudiziarie” e chiederà, in ogni caso, il conto delle varie responsabilità politiche”.

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