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Sanità, De Luca “chiama” il Governo

Il governatore: «Inviata delibera relativa all’uscita dal piano di rientro, problemi su laboratori e punti nascita»

Sanità, De Luca “chiama” il Governo

Vincenzo De Luca

NAPOLI. «Abbiamo approvato una delibera in giunta che abbiamo inviato ai ministeri della Salute e dell’Economia relativa alla fuoriuscita dal piano di rientro. Stiamo mandando carte da anni e ogni volto ci rispondono con pelo e contropelo». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel consueto appuntamento social del venerdì.

«L’ultima richiesta del 3 marzo riguarda l’obbligo di chiudere i punti nascita con meno di 500 parti l’anno e di eliminare i laboratori con meno di 200mila prestazioni l’anno - dice il governatore -. I laboratori hanno proposto la realizzazione di aggregazioni in forma cooperativa per garantire il tetto di prestazioni richieste. Il ministero ha detto no così come per i punti nascita. La Regione ha convocato i sindaci interessati per avvertirli che a questo punto l’interlocutore è il Governo nazionale».

E ancora: «Oltre alla delibera abbiamo rimandato comuque le richieste di tenere aperti i punti nascita e i laboratori. Ma se la situazione non cambia, per le strutture ci sarà un problema di sopravvivenza. Per questo invito i gruppi parlamentari ad attivarsi con il ministero della Salute perché rimuova queste prescrizioni rigide».

Nel corso della trasmissione, De Luca tocca anche delle polemiche sul Manifesto di Ventotene: «L’onorevole Meloni ha citato alcuni passi ideologici con i quali si criticavano le democrazie che non avevano impedito l’ascesa del nazismo e del fascismo. La cosa drammatica è che ha dimenticato di dire che in quell’isola vi erano confinati dal fascismo».

Il tutto mentre, in un messaggio inviato ai partecipanti al convegno organizzato dall’Associazione italiana editori a Napoli, il numero uno di Palazzo Santa Lucia sottolinea che «la Campania è da sempre in prima linea nel sostegno agli editori, innanzitutto con una legge sull’editoria che abbiamo approvato proprio con l’obiettivo di dare respiro e possibilità di programmazione alla categoria. Quest’anno un ulteriore riconoscimento arriva dal Salone di Torino dove la Campania sarà la regione ospite nel mese di maggio».

E ancora: «La partecipazione al Salone rappresenta, per gli editori campani, un’opportunità unica per potenziare la competitività nel panorama internazionale dell'editoria campana, valorizzando la diversità e l'originalità delle opere dei nostri autori. La Campania non è la regione più ricca d’Italia ma la regione che investe di più in cultura. Sosteniamo la lettura e la diffusione del libro con grande convinzione, valorizzando nel contempo tutti i territori della Campania e creando occasioni di lavoro di qualità per i nostri giovani».

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