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De Luca: «Consulta? Pronto alla festa. Contro di me imbecilli di centrosinistra»

Governatore ottimista per il terzo mandato, poi l’attacco al Pd

De Luca: «Consulta? Pronto alla festa. Contro di me imbecilli di centrosinistra»

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

NAPOLI. Dopo settimane passate a rispondere «non mi occupo di politica politicante», Vincenzo De Luca torna a parlare pubblicamente delle prossime elezioni Regionali e del caso terzo mandato. Il 9 aprile è attesa la decisione della Corte costituzionale sul ricorso del Governo alla legge regionale campana sul terzo mandato. Partecipando a un evento di “Repubblica” a Scampia, il governatore risponde alla domanda su come aspetterà il 9 aprile: «Penso di fare quello che faccio: lavorare. Poi il 5 aprile è anche San Vincenzo, facciamo una lunga settimana di festa».

Poi entra nel merito: «Invidio Zaia, che sta per finire il terzo mandato e sta lavorando in un clima di tranquillità evangelica e perché viene rispettato. Il Governo non ha fatto nulla per il Piemonte, per il Veneto, ma per la Campania sì, - ha aggiunto, facendo riferimento all'impugnazione della legge - ed è vergognoso che un partito di opposizione di fronte al calpestamento del principio che la legge è uguale per tutti non dica una parola: miserabili. È l'ennesima prova di ipocrisia di un gruppo dirigente che è arte povera. A Roma - ha concluso il governatore - sono i nemici della Campania e del Sud e riconfermo che decideremo a Napoli e non a Roma il futuro della Campania, se lo mettano in testa».

L’AFFONDO AL GOVERNO. E non è l’unico affondo riservato al Governo: «Il modello Caivano? Mi pare una grande palla. Stringi stringi consiste, per quello che ho capito io, in una sola cosa: è stato riqualificato un impianto sportivo abbandonato, è stato recuperato con procedure eccezionali e poteri commissariali ed è stato dato in gestione a un corpo dello Stato». Ovviamente il governatore parla anche del focus della serata, Scampia: «La questione Scampia è tema che riguarda la dignità di Napoli, della Campania e del Sud. L'immagine che arriva in genere di Napoli e del Sud è stata segnata per decenni da elementi negativi: la camorra e i rifiuti. Noi abbiamo tanti problemi, ma siamo anche la parte dell'Italia fatta di storia, bellezza, cultura e umanesimo e dobbiamo iniziare a rivendicarlo. Siamo una parte irrinunciabile dell'Italia, senza Napoli e senza il Sud, l'Italia è un'altra cosa».

L’ATTACCO AL PD. Ma gli argomenti politici sono al centro del dibattito. E non mancano gli affondi duri al Pd. «Io sono destinatario da due anni di una campagna di aggressione personale da parte di imbecilli del centrosinistra che sono autentiche nullità. Nei Paesi normali questo non succede, ma nemmeno in Italia perchè non c'è un altro presidente di Regione che ha avuto per ragioni correntizie questa aggressione. Io che ho vinto le elezioni a Napoli, quando a Napoli il Pd aveva il 12 per cento e nessuno ha detto 'grazie', ma almeno che non ci dessero fastidio quando lavoriamo».

Parlando poi del "campo largo" De Luca ha affermato: «Io polemizzo perchè questa espressione è il simbolo della stupidità politica e della totale lontananza dei gruppi dirigenti dalle persone di carne e ossa che parlano di coalizione, di alleanze, di centrodestra e centrosinistra». Ed ha aggiunto: «La Meloni si afferma spesso non per quello che dice ma perché almeno parla come mangia, a volte mangia male un po' pensate, ma almeno si capisce come parla. Altri esponenti di forze politiche non si capisce quello che dicono». E ancora: «Abbiamo un problema drammatico di classe dirigente. Per quello che sta facendo il Governo attuale, il centrosinistra dovrebbe avere una percentuale del 70 per cento e invece l'alternativa non c'è né sul piano della coalizione né della qualità politica né dei programmi».

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