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Silver Mele e l'oltraggio a Cales: nel fine settimana sopralluogo di tre parlamentari nell'area negletta

L'onorevole Alessandro Caramiello ha intanto depositato un'interrogazione al Ministro alla Cultura

Silver Mele e l'oltraggio a Cales: nel fine settimana sopralluogo di tre parlamentari nell'area negletta

Silver Mele e l'onorevole Alessandro Caramiello

CALVI RISORTA. È una storia di amore folle per la propria terra e determinazione quella che negli anni ha portato il giornalista Silver Mele a far riscoprire la storia immensa di Cales, capitale Ausone fondata prima di Roma, che rimane purtroppo la più negletta e dimenticata delle città antiche della Campania. Mele da decenni combatte una battaglia difficilissima contro l’indifferenza degli stessi abitanti di Calvi Risorta, paesino di quasi seimila che di Cales eredita, o almeno dovrebbe, tradizioni e patrimonio culturale e archeologico. Al 2022 risale la pubblicazione fortunata di “Cales, il grande oltraggio”, racconto veemente dello scempio secolare che ha reso la città, che fu “urbs egregia” e “civitas magna”, autentica discarica a cielo aperto e supermarket per i violenti e criminali predatori delle antiche vestigia. Ebbene, sulla scorta del lavoro edito da Amazon, con la prefazione illustre dello scrittore Maurizio De Giovanni, Silver Mele è riuscito non solo a scuotere le coscienze dell’opinione pubblica ma anche a far partorire in sede parlamentare ben quattro interrogazioni volte a smuovere i lenti meccanismi della politica nazionale. Dieci giorni fa il giornalista è stato ospite alla Camera dei Deputati dell’onorevole Alessandro Caramiello, firmatario dell’ennesima interrogazione a risposta scritta, assieme ai colleghi Enrica Alifano, Susanna Cherchi e Sergio Costa, indirizzata al Ministro della Cultura. “Il primo passo sarà denunciare con forza lo stato di abbandono per richiedere la bonifica dell’area. – ha affermato Caramiello – Non conoscevo francamente la storia di Cales, che invece Silver ha portato di prepotenza agli onori della cronaca. Abbiamo l’obbligo di rimettere la grande storia e un centro che non ha nulla da invidiare a Pompei, Ercolano, Sessa Aurunca, Capua al centro del discorso. E’ ignobile che fu perfino costruito il viadotto autostradale a tagliare la città nel suo cuore. Cales ha subito vilipendio con ampia complicità, locale e nazionale. Non vogliamo fare promesse vane perché consapevoli delle difficoltà dell’impresa ma la presenza in loco è doverosa”.
Così nel prossimo fine settimana una delegazione parlamentare composta dagli onorevoli Caramiello, Alifano e Agostino Santillo, segretario della Commissione Parlamentare per la Semplificazione che due anni fa proprio su sollecitazione di Mele aveva indirizzato al Ministro Franceschini un’altra interrogazione, saranno a Cales per un primo sopralluogo.
«La cultura e un libro possono aiutare il mondo. – afferma sorridendo Silver Mele, che fu in prima linea anche da amministratore locale allorquando con telecamera e microfono si adoperava braccando i tombaroli per filmarne gli scavi oltraggiosi – E’ un viaggio che spero possa davvero lasciare qualcosa. Innanzitutto alle nuove generazioni di Calvi Risorta che neppure sanno di essere destinatari di una così grande tradizione. In passato sono stato perfino tacciato di adoperarmi per interessi. Sempre perché c’è la becera abitudine a credere che nella vita si metta l’anima, anche come in questo caso in imprese titaniche, per ricevere in cambio qualcosa. Non è così. Il mio unico interesse è riscattare Cales, metafora di una donna bellissima che ha subito violenze inaudite. Nel disinteresse vergognoso di tutti».
Questo intanto è il testo dell’interrogazione parlamentare a firma dell’onorevole del Movimento 5 Stelle Alessandro Caramiello.
«Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:
l'antica città di Cales fu il più importante insediamento degli Ausoni, ed era collocata vicino alle montagne del Sannio, a non molta distanza dall'attuale comune di Calvi Risorta, in cui insiste il sito archeologico. Fondata intorno al VII secolo a.C. dai campani, un popolo italico, Cales si affermò rapidamente come un centro vitale per il commercio e la cultura nella regione. La sua posizione strategica, vicino a importanti vie di comunicazione, la rese un crocevia di scambi e interazioni tra diverse popolazioni;
divenne un municipium nel 90 a.C., un traguardo che le conferì un certo grado di autonomia e partecipazione alla vita politica dell'impero. Questo riconoscimento portò a un notevole sviluppo urbanistico: furono costruiti edifici pubblici, templi e infrastrutture che testimoniavano l'importanza della città. Il teatro romano, ancora visibile oggi, è uno dei luoghi più suggestivi, evocando l'atmosfera di una comunità vibrante, dedita alla cultura e all'intrattenimento. Tuttavia, il declino di Cales iniziò nel tardo impero romano, un processo influenzato da fattori come le invasioni barbariche e il progressivo abbandono delle vie commerciali;
le campagne di scavo condotte nel sito di Cales hanno rivelato un patrimonio archeologico straordinario: i reperti, dalle ceramiche alle monete, offrono uno spaccato della vita quotidiana dei suoi abitanti, delle loro pratiche commerciali e delle interazioni culturali. I mosaici e gli affreschi rinvenuti in alcune abitazioni, con le loro vivaci decorazioni, raccontano storie di bellezza e quotidianità di un'epoca ormai lontana. La sua importanza culturale è innegabile: rappresenta un patrimonio che merita di essere preservato e valorizzato. Pertanto, preservare e studiare questo patrimonio è fondamentale per garantire che le future generazioni possano continuare a imparare e a trarre ispirazione da ciò che Cales ha rappresentato nel corso dei secoli;
come evidenziato nel libro scritto dal giornalista Silver Mele, «Cales, il grande oltraggio», la storia di Cales è una storia di grandezza e di orgoglio, ma anche di un'incredibile indifferenza. Le rovine di questa città, che un tempo vantava teatri, anfiteatri e un'importante vita culturale, giacciono oggi in uno stato di abbandono e degrado;
l'assenza di investimenti e di politiche culturali adeguate ha portato a un depauperamento delle tracce di questa grandezza: siamo di fronte a una vera e propria vergogna, non solo per i cittadini di Calvi Risorta, ma per l'intero Paese. Mentre i reperti di Cales sono esposti nei musei di tutto il mondo, questa comunità vive in un anonimato che non può più essere tollerato –:
quali iniziative il Ministero interrogato intenda adottare per sviluppare un piano di valorizzazione e conservazione del sito archeologico di Cales, al fine di preservare il suo patrimonio storico;
se siano previsti finanziamenti specifici per il recupero e la manutenzione delle strutture archeologiche di Cales e in che modo il Ministro interrogato intenda collaborare con le amministrazioni locali e regionali per promuovere iniziative che possano risollevare l'interesse per Cales, sia a livello nazionale che internazionale;
quali programmi di educazione e sensibilizzazione siano previsti per informare i cittadini e i visitatori riguardo all'importanza storica e culturale di Cales, affinché si sviluppi un senso di appartenenza e responsabilità verso questo patrimonio e se condivida l'opportunità di finanziare studi e ricerche scientifiche sul sito di Cales».

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