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l'intervista

«In Campania costruiamo un’alternativa concreta al massimalismo della sinistra»

Per Librandi, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, serve un grande centro, largo e popolare

«In Campania costruiamo un’alternativa concreta al massimalismo della sinistra»

Martusciello e Librandi

NAPOLI. Imprenditore, riformista, europeista convinto, voce lucida del centro liberale e moderato. Gianfranco Librandi è oggi vicecoordinatore regionale di Forza Italia in Campania, e interpreta con determinazione la linea tracciata da Antonio Tajani: aprire il partito, costruire ponti, allargare l’area dei popolari. In questa intervista, lancia un appello chiaro a tutte le forze centriste e civiche per una nuova stagione politica in Campania e nel Paese.

Tajani ha rilanciato l’idea di un centro largo, dicendo ‘porte aperte a tutti quelli che si riconoscono nei valori popolari’. È un messaggio che riguarda anche il Sud?

«Sì, e riguarda soprattutto il Sud. Tajani sta guidando Forza Italia con serietà, equilibrio e una visione europeista che unisce, non divide. Il nostro è un partito radicato, ma aperto: siamo il punto d’incontro naturale per chi non si riconosce nel massimalismo ideologico della sinistra né nel populismo sterile. In Campania, il nostro compito è costruire un’alternativa credibile, fondata su competenza, riforme, sviluppo. E per farlo dobbiamo parlare a tutti: civici, amministratori locali, moderati, imprenditori, professionisti, associazioni».

Le regionali del 2025 si avvicinano. Martusciello ha detto che il candidato dovrà avere “dentro le tre lettere del Sud” e che la scelta finale spetta al tavolo nazionale. Lei cosa ne pensa?

«Condivido parola per parola. Il profilo che guiderà il centrodestra dovrà essere una figura civica, credibile, capace di rappresentare davvero il Mezzogiorno. Non bastano bandiere o slogan: serve chi conosce il territorio, chi lo vive, chi ha la visione giusta per rilanciarlo. E giustamente, come ha detto Martusciello, la scelta definitiva spetta al tavolo nazionale guidato da Tajani, Meloni e Salvini. Noi ci fideremo della loro decisione, perché sappiamo che l’obiettivo comune è uno solo: voltare pagina e cambiare il governo della Campania. È finita l’epoca del cabarettismo istituzionale: i cittadini meritano serietà, non performance da social network».

Un messaggio a chi è fuori dal perimetro della coalizione?

«A chi crede nel merito, nella libertà, nella responsabilità, dico: questo è il momento. Le porte sono aperte. Vogliamo costruire insieme un centro ampio, popolare, europeista. In Campania ci sono tanti amministratori e realtà civiche che possono portare valore, esperienza e concretezza. Dobbiamo federare energie, non frammentarle. Il tempo della propaganda permanente è finito: ora serve solo buona amministrazione».

Che Campania immagina Forza Italia?

«Una Campania moderna e dinamica. Che non sia più fanalino di coda, ma motore del Mezzogiorno. Per farlo, servono infrastrutture strategiche, porti competitivi, zone economiche speciali che funzionino davvero. Serve una Regione che sappia dialogare con l’Europa e attrarre risorse. Noi non abbiamo bisogno di ideologia, ma di soluzioni. È questo che ci distingue. Ed è su questo che chiameremo a raccolta tutte le energie riformiste».

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