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la sentenza

Fonderie Pisano, la Cedu condanna l'Italia

Violato il diritto al rispetto della vita privata

Fonderie Pisano, la Cedu condanna l'Italia

SALERNO. La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per aver violato l'articolo 8 della Cedu, cioe' il diritto al rispetto della vita privata, in questo caso, di 151 cittadini che si erano rivolti alla Corte di Strasburgo per i danni subiti a causa della presenza di una fonderia nel Salernitano.

I ricorrenti sono tutti residenti nei comuni di Salerno, Pellezzano e Baronissi, entro un raggio di sei chilometri dall'impianto delle fonderie Pisano. Per la Corte Edu, "le autorita' (italiane, ndr.) sono venute meno al loro obbligo positivo di adottare tutte le misure necessarie per garantire l'effettiva tutela del diritto dei ricorrenti al rispetto della loro vita privata".

Per i giudici, "nonostante gli effetti tangibili delle misure successive al 2016 volte a minimizzare gli effetti nocivi dell'attivita' della fonderia, nell'autorizzarne il proseguimento, le autorita' non hanno considerato i precedenti significativi effetti nocivi sulla popolazione locale derivanti dall'esposizione prolungata all'inquinamento".

Tra le proprie valutazioni, la Corte "ritiene che la solida combinazione di prove indirette e presunzioni consenta di concludere che l'esposizione all'inquinamento ha reso i ricorrenti residenti entro un raggio di sei chilometri dall'impianto piu' vulnerabili a diverse patologie".

"Inoltre, non vi e' dubbio - si legge - che cio' abbia influito negativamente sulla loro qualita' di vita. La Corte riconosce pertanto che l'ingerenza nella loro vita privata ha raggiunto un livello di gravita' sufficiente a farli rientrare nell'ambito di applicazione dell'articolo 8 della Convenzione".

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