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cava de' tirreni
04 Luglio 2025 - 17:12
SALERNO. La polizia ha eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro indagati sottoposti alla custodia in carcere. Sono ritenuti, in concorso tra loro, autori dei reati di usura ed estorsione, aggravati dalle modalità mafiose, in quanto commessi "esercitando la forza di intimidazione derivante dall'appartenenza al clan Zullo, la cui operatività nel Comune di Cava de' Tirreni è stata accertata da precedenti sentenze", spiega la polizia.
Secondo quanto ritenuto dalla procura di Salerno, l'attività investigativa, svolta attraverso intercettazioni, perquisizioni e sequestri, ha consentito di accertare come uno degli elementi di spicco del clan Zullo, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa, benché detenuto, "facendo leva sulla forza di intimidazione dell'organizzazione", abbia esercitato condotte estorsive ai danni di un commerciante di Cava de' Tirreni per la restituzione di un prestito elargito a tasso usurario anni prima.
Gli sviluppi investigativi avrebbero anche permesso di documentare l'imposizione da parte del detenuto di una tangente ai gestori di un'attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella frazione Santa Lucia di Cava de' Tirreni. Dagli elementi indiziari raccolti, sarebbe emerso che l'indagato utilizzava telefoni cellulari introdotti abusivamente nell'istituto penitenziario e si avvaleva della complicità di altri soggetti del territorio che avevano il compito di veicolare i messaggi minatori e riscuotere il denaro per poi trasferirglielo.
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