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De Luca: adesso una rosa di nomi

Il governatore: «Nessuna pregiudiziale», ma punge Fico. Gualtieri: «Bene pace con Schlein»

De Luca: adesso una rosa di nomi

NAPOLI. «Nessuna pregiudiziale personale, ma non daremo titoli di merito a chiunque». Con queste parole il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiarito la propria posizione in vista delle elezioni regionali, confermando l’intesa raggiunta con la segretaria del Pd Elly Schlein sul metodo per scegliere il candidato del centrosinistra. De Luca ha ribadito la necessità di definire prima il programma e poi i nomi, aprendo anche alla possibilità di una rosa di candidati. Tra i nomi in campo, in pole position figura Roberto Fico, esponente del Movimento 5 Stelle ed ex presidente della Camera.

Nel consueto appuntamento social del venerdì, il governatore ha sottolineato che il vero nodo non è vincere le elezioni, ma garantire un governo regionale solido e competente: «Il pericolo non è la campagna elettorale, ma il dopo. Se la Regione non viene governata bene rischia di affondare». De Luca ha insistito sul fatto che, pur in assenza di veti personali, non si rinuncerà a un confronto schietto: «Io continuerò a dire quel che penso, quali che siano i candidati, le coalizioni e i partiti». Il governatore ha poi affrontato il tema della sua esclusione dalla corsa per un terzo mandato, legandola a quella che definisce una «decisione discriminatoria» imposta dal Governo Meloni.

«Il Piemonte ha una legge che consente il terzo e quarto mandato, e nessuno ha da ridire. In Campania, invece, ci si oppone. È evidente che siamo in un contesto politico figlio di questa discriminazione». Da qui, secondo De Luca, nasce la necessità di costruire una coalizione ampia e solida, senza imposizioni ma neppure senza accettare pregiudiziali imposte da altri. Non sono mancate le stoccate al Movimento 5 Stelle. Senza citarlo direttamente, De Luca ha attaccato Fico per una recente visita ad Ariano Irpino: «Un esponente dei Cinque Stelle ha fatto un’operazione demagogica parlando di valorizzazione delle aree interne. Ma dov’era quando il Governo Meloni bloccava i fondi di coesione destinati proprio a quei territori?». E ancora, ha ricordato la manifestazione organizzata dalla Regione a Roma e la battaglia per i fondi destinati a Bagnoli: «Un miliardo e duecento milioni che andavano presi dai fondi di coesione nazionale sono stati sottratti alla Regione, in un silenzio complice anche da parte del Comune di Napoli».

A Napoli, proprio il sindaco Gaetano Manfredi ha provato a gettare acqua sul fuoco, sottolineando il valore dell’unità: «Il valore dello stare insieme è importante, anche nelle differenze. Come succede a Napoli, si può governare bene ascoltando tutte le sensibilità del campo progressista. L’apporto di De Luca a questo progetto è positivo». Sulla stessa linea il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha definito «positivo» il disgelo tra Schlein e De Luca: «Bisogna essere uniti per vincere ancora».In questo contesto, De Luca si è detto favorevole a un metodo condiviso: «Nessuna pregiudiziale, ma la priorità resta il programma. È un’impostazione assunta anche dai leader nazionali, a cominciare da Giuseppe Conte. Poi si valuteranno le rose di nomi». E ha concluso: «Quel che deve essere chiaro è che ci sia un confronto programmatico serio. Le pregiudiziali non si mettono, ma non si possono nemmeno accettare dagli altri».

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