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la decisione
04 Agosto 2025 - 17:06
Fumata nera per l'uscita della Regione Campania dal piano di rientro sanitario. All'ok del Ministero dell'Economia - si apprende da fonti della Regione - che ha riconosciuto i progressi fatti sul piano dei conti, ha fatto seguito oggi, in un incontro a Roma, il no vincolante del Ministero della Salute che ha eccepito sul mancato raggiungimento di due parametri: quello sulle Rsa e quello sugli screening oncologici.
In attesa di una presa di posizione ufficiale da parte della Regione - non esclusa l'ipotesi di un ricorso al Tar che viene valutata in queste ore - De Luca ha manifestato la sua insoddisfazione a una delegazione di sindaci del Golfo di Policastro presenti a Roma riferendo di un confronto difficile con i ministeri competenti e definendo "incomprensibile" la mancata approvazione dell'uscita della Campania dal piano di rientro sanitario alla luce dei dati presentati oltre che "inaccettabile e pretestuosa" la posizione del Governo.
Sono due - su venti - i parametri identificati come non in regola con le prescrizioni disposte dal ministero della Salute alla base del no all'uscita della Campania dal piano di rientro sanitario. Il primo riguarda il numero di posti letto delle Rsa, le residenze per anziani, insufficiente rispetto alla soglia. Eppure - si fa notare da Santa Lucia, sede della Regione - l'attuale capacità di posti letto soddisfa in pieno il fabbisogno regionale dal momento che le Rsa in Campania sono occupate in misura ampiamente inferiore rispetto ai posti in dotazione.
L'altro criterio riguarda gli screening oncologici, un dato che - si osserva in Regione - vede la Campania accomunata ad altre regioni italiane alle quali però il Ministero non avrebbe riservato uguale trattamento. Un concetto già sottolineato da De Luca nei giorni scorsi in cui ha lamentato una disparità di trattamento evocando lo scenario di un "ricatto politico" sulla sanità nei confronti della Regione Campania.
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