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Caputo e Italia Viva ai titoli di coda

L’assessore all’Agricoltura ammette la crisi col partito di Renzi. I rumors lo danno verso Forza Italia

Caputo e Italia Viva ai titoli di coda

L'assessore regionale all'Agricoltura, Nicola Caputo

NAPOLI. «Mi sono svegliato con decine di amici che mi hanno girato articoli di giornale». Comincia così un lungo post social di Nicola Caputo, assessore regionale all'Agricoltura. Secondo alcune fonti, sarebbe il preannuncio di un addio di Caputo a Italia Viva. I rumors lo danno in avvicinamento a Forza Italia, in vista di una candidatura alle Regionali. Lui però non si sbilancia sul futuro.

«Senza entrare nel merito delle scelte che riguardano i candidati Presidenti - spiega -, ritengo che il momento storico che stiamo vivendo, segnato da complessità economiche e sociali, non possa che premiare figure moderate, capaci di lavorare sulla coesione e sulla mediazione tra le diverse parti della società. Per il resto, sono sinceramente rammaricato nel vedere una politica che troppo spesso sembra trasformarsi in una partita a Subbuteo: ci si concentra su nomi, sigle e schieramenti come se si stessero scambiando figurine, proprio come facevamo da bambini. È un approccio puerile rispetto alle reparli ancora troppo di assetti e tattiche, e troppo poco di idee, programmi, visioni. Io credo che ai cittadini interessino soluzioni concrete, un’agenda chiara sui temi che incidono davvero sulla vita quotidiana: lavoro, servizi, sviluppo dei territori, opportunità per i giovani, sostegno a imprese e comunità. Il tutto in una dimensione geopolitica per niente facile».

Fatta una lunga premessa, l'assessore ammette le incomprensioni col partito di Renzi: «In questo quadro, leggo di essere descritto in modi diversi e inserito in diverse collocazioni, fino a essere definito persino “ex renziano”. In realtà resto quello che sono: un Assessore della Giunta De Luca, impegnato a servire la Campania e il mondo agricolo con responsabilità e dedizione. È vero, il rapporto con Italia Viva si era incrinato. Alle elezioni europee ero candidato e ho fatto la mia campagna elettorale con convinzione, prima per me stesso – perché questo è il senso della democrazia – e poi per il capolista. Non potevo certo fare il contrario. Quella fase scatenò dinamiche interne che non ho mai compreso e che portarono a un raffreddamento dei rapporti con Matteo Renzi. Successivamente, la nomina di un commissario regionale senza alcuna condivisione ha reso il quadro ancora più difficile».

Ciò nonostante, «oggi, insieme ai colleghi del gruppo consiliare, ci stiamo comunque sforzando di riportare normalità in una situazione non semplice. Rivendico, però, con forza la mia convinzione: il futuro della Campania e dell’Italia si costruisce nel solco della moderazione, della serietà istituzionale e della cultura di governo. È su questi valori che si deve fondare un nuovo patto politico, capace di parlare ai cittadini con equilibrio e responsabilità, senza cedere né agli estremismi né ai populismi».

E quindi «oggi il mio impegno è qui, in Campania, nella Giunta guidata dal Presidente Vincenzo De Luca. Con lui ho condiviso scelte importanti. Con lui, innanzitutto, mi confronterò per immaginare il percorso futuro. La mia bussola resta il senso delle istituzioni e il bene della Campania».

Quanto «al futuro, molto dipenderà da ciò che accadrà nelle prossime settimane, a partire dalla definizione dei programmi e dalla individuazione degli uomini chiamati a realizzarli».

Sul caso Caputo interviene il deputato e coordinatore regionale della Lega, Gianpiero Zinzi: «Lo scenario che si sta delineando nel centrosinistra in Campania è imbarazzante. Il campo largo è morto prima ancora di nascere. E se anche gli assessori di De Luca sono pronti a voltare le spalle a questi anni di malgoverno, vuol dire che nella proposta che sta costruendo il centrodestra c'è l'alternativa credibile che vogliono i cittadini campani. Sia ben chiara una cosa: non siamo disposti ad addossarci le responsabilità del passato».

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