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Regionali
21 Agosto 2025 - 15:30
Roberto Fico
NAPOLI. Regionali, in Campania la partita è tutta interna al Partito democratico, nonostante il candidato in pectore, Roberto Fico, sia del Movimento 5 stelle. L'ex presidente della Camera, designato da tempo come successore di Vincenzo De Luca (a destra in foto), aspetta in panchina il via libera per la corsa per palazzo Santa Lucia.
«Tutto sta andando in quella direzione», assicurano fonti dem all'Adnkronos. Nessun legame con il ruolo futuro del figlio del governatore, Piero De Luca. Sarà il Congresso regionale a decidere, stando a fonti qualificate. Nel partito di Elly Schlein (a sinistra in foto), comunque, c'è un dibattito su quando (prima o dopo le Regionali) celebrare il congresso regionale.
«Al Pd, in Campania, va lasciato il tempo fisiologico per risolvere le loro questioni interne, ma non troppo» spiega a Repubblica l'ex ministro Sergio Costa, esponente campano M5S, adesso vicepresidente della Camera, che era tra i possibili candidati del centrosinistra in Campania, «ma Roberto Fico è il nome ideale, che più unisce», evidenzia.
Sul via libera ufficiale al nome dell’ex presidente della Camera, «è normale che il Pd faccia questo suo processo interno, si voterà a metà novembre - prosegue Costa-. Certo, è meglio non far passare troppo tempo, ma Fico è da settimane al lavoro sul territorio». Ma sul fronte candidato alla Regione, nei prossimi giorni sono attese novità. Intanto, nel centrosinistra il sasso nello stagno lo lancia Tonino Liguori, ex funzionario del Pd.
Nove liste, un candidato presidente: Roberto Fico, ovviamente. Un gioco estivo, una boutade da ombrellone. O forse un sogno, ma premonitore. Però Liguori non è il primo che passa. È "l'uomo dei numeri". Il vate da cui pendono tutti, nelle lunghe notti elettorali. Nel Pd, ma anche prima: nei Ds, nel Pds e nel Pci. Liguori è considerato, ancora oggi, alla stregua di "una scienza esatta".
E quindi sarà un gioco, si capisce. Magari solo un auspicio, anzi di più: un'ipotesi circolante nelle stanze giuste. Ma intanto Liguori la butta lì, in una storia su Facebook. L'indizio vede nel Campo Largo i soci fondatori, ossia Pd e M5S, con Alleanza Verdi Sinistra. C'è il Psi. E poi "Campania sul serio", lista identificabile con Italia Viva, e altri spezzoni moderati. Non manca Clemente Mastella, con la sua Noi di Centro.
E infine le liste civiche. Una è di prassi, spetta al candidato: "Fico presidente". Chi potrebbe entrarci ancora non si sa. Ma si immaginano nomi della società civile. L'altra le assomiglia, ma solo in apparenza: "Riformisti per Fico". L'ispiratore non sarebbe, tuttavia, l'ex presidente della Camera, bensì il suo king maker. Ovvero Gaetano Manfredi, vero deus ex machina del Campo Largo. La nona lista è la più complessa, al momento.
Non per la sua configurazione: nei fatti, esiste da molto tempo. Si chiama "A Testa Alta", è di chiara matrice deluchiana. Il rebus concerne il negoziato, in corso tra il governatore uscente e il Pd. Liguori scommette: De Luca farà l'accordo, ma avrà una lista sola. O perlomeno lo ha sognato stanotte. E di solito, da sveglio o nel sonno, Tonino ci azzecca sempre.
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