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verso le regionali
31 Agosto 2025 - 08:57
Roberto Fico
NAPOLI. Potrebbe arrivare questa settimana l’investitura ufficiale di Roberto Fico ad aspirante governatore del centrosinistra per la presidenza della Regione Campania. Il candidato in pectore, che già si sta muovendo da qualche settimana, dovrebbe debuttare nella nuova veste alla Festa dell’Unità che inizierà domani a Reggio Emilia: l’esponente del Movimento 5 Stelle è atteso domenica prossima. Tra gli invitati anche Antonio Decaro, che però deve ancora sciogliere la riserva visti i problemi che sono sorti dopo l’annuncio delle candidature di Michele Emiliano e Nichi Vendola; il ricandidato Eugenio Giani in Toscana e il candidato in Veneto Giovanni Manildo oltre a quello in Calabria Pasquale Tridico. Il tutto sotto gli occhi dei leader Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Riccardo Magi e Maria Elena Boschi. Insomma, una Festa nazionale del Pd all’insegna dell’unità del centrosinistra e con vista sulle prossime elezioni regionali.
A “benedire” ufficialmente la discesa in campo di Fico dovrebbe arrivare a Napoli nei prossimi giorni anche il leader pentastellato Conte. Il tutto in un clima che sul fronte Pd sembra più sereno dopo l’accordo raggiunto sulla segreteria regionale della Campania che dovrebbe vedere come candidato unitario il parlamentare Piero De Luca. E la segretaria dem Schlein, a margine della Festa della Schiranna a Varese, è chiara: «Stiamo lavorando per chiudere tutte le regioni, abbiamo già i candidati in cinque delle regioni che vanno al voto. Stiamo lavorando per chiudere le ultime cose sia in Campania che in Puglia e sono certa che troveremo le soluzioni anche lì. Anche qui c’è da sottolineare come mentre noi stiamo costruendo le coalizioni per battere le destre in tutte le Regioni, la destra fuori dagli uscenti non ha ancora individuato un candidato, forse uno in Toscana. Stanno aspettando per individuare il candidato nel Veneto di vedere come vanno le Marche, vuol dire che stanno continuando a litigare per le poltrone: il potere è l’unica cosa che li tiene insieme».
Resta ancora, però, l’eco delle parole pronunciare venerdì dal governatore uscente Vincenzo De Luca che suonano come una sorta di “dettatura” del programma alla prossima amministrazione regionale. «Si sta sviluppando sui canali di informazione un dibattito il più delle volte sgangherato, inconcludente e un po’ volgare sulle elezioni regionali che si terranno il prossimo autunno. Io non parlerò di queste cose dal momento in cui è stato deciso per un’iniziativa discriminatoria del governo Meloni che il terzo mandato era bloccato, dopo che il presidente del Veneto lo ha finito e la Regione Piemonte ha approvato la stessa legge della Campania ma il Governo non l’ha impugnata, a conferma che in Italia dal punto di vista dello stato di diritto siamo a livello di Africa subsahariana» ha detto il numero di Palazzo San Giacomo.
Per cui, ha sottolineato, «una volta che è stato bloccato il percorso per un terzo mandato era evidente che si sarebbero creati dei problemi, si sarebbe creato un dibattito, qualche elemento di confusione, era inevitabile. Oggi il mio problema è molto semplice: fare in modo che non sia buttato a mare il lavoro immane che abbiamo fatto in questo decennio, che la Campania non perda la sua dignità di nuovo, che non si blocchino programmi enormi che sono in corso di realizzazione e che si mantenga perlomeno una linea di azione, che è stata comunicata da vari politici, ovvero prima si definisce il programma, poi si approvano le candidature. A me pare l’unica cosa corretta e civile da fare, quindi per quel che mi riguarda sono impegnato a fare il modo che il programma, al di là dei candidati, sia rispondente ai problemi della regione Campania. Ovviamente siamo in Italia, non è che il dibattito pubblico, il mondo dell’informazione sia attento a valutare la qualità, l’esperienza, i programmi dei candidati, è tutto gossip, tutto cabaret politico».
CENTRODESTRA ANCORA IN CERCA DEL CANDIDATO. Finite le vacanze, potrebbe essere una settimana decisiva sul fronte del centrodestra per la definizioni degli aspiranti governatori nelle regioni al voto, tra le quali la Campania. Definite le scelte nelle Marche e in Calabria, con i presidenti uscenti Francesco Acquaroli e Roberto Occhiuto, e in Toscana con Alessandro Tomasi, mancano i nomi in Veneto, Campania e Puglia. Quella relativa alla Campania sembra essere la partita più complicata anche perché occorrerà capire prima quali saranno le indicazioni relative al profilo, in pratica se sceglierne uno di carattere politico, come sembrerebbe maggiormente incline a fare Fratelli d’Italia, o uno di carattere più squisitamente civico come parrebbe più orientata Forza Italia.
Da quest’ultimo versante, il nome maggiormente accreditato sembra essere quello di Giosy Romano, coordinatore della Zes unica del Mezzogiorno. Ma sul suo nome si è registrato o scetticismo di Fratelli d’Italia, che lo ritiene comunque troppo vicino all’attuale governatore Vincenzo De Luca. Restano in lizza ancora i nomi dei rettori della Federico II, Matteo Lorito, e della Vanvitelli, Francesco Nicoletti. Le ipotesi del presidente dell’Unione industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, e del prefetto di Napoli, Michele di Bari, sono già tramontate da tempo anche perché i diretti interessati hanno smentito categoricamente qualsiasi possibilità di scendere in campo per cui sono da considerarsi categoricamente fuori da ogni tipo di discorso. Dovesse, invece, prevalere la scelta di carattere politico, i nomi che sono in lizza sono sempre gli stessi: sul fronte di Fratelli d’Italia il nome maggiormente accreditato è quello di Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e quello di Mara Carfagna, leader di Noi Moderati.
Ma il segretario regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello, è chiaro: «Siamo ormai vicini alla chiusura sul civico per il candidato presidente. In Campania penso che ci siamo: tutti i tasselli stanno andando al loro posto e i sondaggi mi sembrano buoni. Spero che già dalla prossima settimana si possa cominciare ad andare in tipografia». Il tutto mentre Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, nel corso di un’iniziativa a Manfredonia attacca il centrosinistra: «Noi non parteciperemo come centrodestra a questo incredibile e disgustoso gioco che vediamo nel centrosinistra. Ricapitolo: improvvisamente si scopre che Ricci ha un’inchiesta, e il M5S all’improvviso dice “cosa faccio, lo appoggio o no? A quel punto il M5S dice “va bene, appoggio Ricci se poi voi appoggiate Fico in Campania”. A quel punto cosa accade? In Campania De Luca “dice no, non ci sto io ad appoggiare Fico”. E allora che fanno? Danno al figlio di De Luca il coordinamento regionale della Campania». E ancora: «A quel punto in Puglia dicono, e come facciamo noi? Decaro dice “voglio anch’io discontinuità”, perché magari vuol far dimenticare di quando Emiliano, a detta dello stesso governatore uscente, lo accompagnava nelle case delle famiglie dei malavitosi a chiedere come si fa politica, e allora dice “voglio discontinuità”. Stanno cercando la soluzione. Che è semplice e gliela fornisco io: danno a un vicino di casa di Emiliano il coordinamento regionale del M5S, il quadro si chiude e tutti felici e contenti. La politica per noi non è questo. È una cosa seria».
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