Cerca

scuola

Si apre l’anno scolastico all’insegna del precariato

Fra i problemi da affrontare anche quello delle rinunce al Nord di docenti che non riescirebbero a sbarcare il lunario

Si apre l’anno scolastico all’insegna del precariato

NAPOLI. Nonostante il nuovo anno scolastico sia alle porte, anzi praticamente sia iniziato, un problema cronico continua a tormentare il sistema educativo italiano: il precariato. I sindacati denunciano che all'inizio delle lezioni saranno attivati oltre 250mila contratti a tempo determinato. Queste cifre, tuttavia, sono contestate dal Ministero dell'Istruzione, che esprime indignazione e stupore per numeri considerati «strampalati», sostenendo che non tengono conto delle recenti assunzioni di oltre 50mila docenti precari.

La piaga del precariato e le reggenze in Campania. Il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile, parla di una vera e propria «emergenza sociale», mentre per Vito Castellana della Gilda, il problema del precariato è destinato a peggiorare, specialmente sui posti di sostegno. La situazione è particolarmente sentita in regioni come la Campania, dove il ricorso a contratti a termine è molto diffuso». Un altro annoso problema, evidenziato da Gianna Fracassi della Flc Cgil, è quello delle «reggenze», un sistema in cui i dirigenti scolastici sono costretti a gestire più istituti contemporaneamente, una pratica che il ministro Valditara aveva promesso di superare.

Secondo D'Aprile, le circa 54mila immissioni in ruolo annunciate dal ministro sono insufficienti per affrontare la vastità del fenomeno. Solo tra i docenti, i contratti di supplenza hanno superato le 232mila unità. A questo si aggiunge la situazione critica del personale Ata, dove quasi un lavoratore su cinque ha un contratto precario. Nonostante i numerosi concorsi, il precariato è più che raddoppiato dal 2015. Prospettive diverse e proposte di alloggi. Non tutti, però, hanno una visione così pessimistica. Mario Rusconi, presidente dell'Anp di Roma, sottolinea che, in un contesto di calo demografico (si perderà un milione di studenti in 10 anni), è già un risultato positivo mantenere gli attuali organici.

D'altra parte, il segretario Ugl Scuola, Ornella Cuzzupi, ha sollevato un'altra questione: la mancanza di alloggi per i docenti fuori sede. Il ministro Valditara, rispondendo alla proposta, ha dichiarato che nei futuri progetti di edilizia sociale saranno destinati alloggi a prezzi calmierati per i dipendenti scolastici, in particolare per coloro che si trasferiscono dal Sud, e particolarmente dalla Campania, nelle scuole del Nord per motivi di lavoro. Questa iniziativa, che mira a supportare i docenti che si spostano anche verso realtà come Napoli e la Campania, rappresenta un passo avanti nella gestione di un sistema educativo in continua evoluzione.

Al momento infatti non sono pochi i docenti costretti a rinunciare ad incarichi nel Settentrione in quanto impossibilitati a mantenersi nelle regioni del Nord. Un caso per tutti: Angela S., napoletana con incarico a Milano, ha dovuto dire addio all’anno scolstico in una scuola elementare in quanto non sarebbe mai riuscita a mantenersi nonostante abbia cercato un alloggio in una cittadina del milanese come Cascina Gobba. ma anche qui i fitti per una casa arrivavano a toccare i 500 euro, trasporto e mantenimento erano dunque impossibili da inserire nel budget a disposizione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori