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l'opinione
26 Settembre 2025 - 10:44
Per le elezioni regionali in Campania è cominciato il countdown. Si voterà domenica 23 e lunedì 24 novembre. L’appuntamento è importante per il futuro della nostra area, ma per ora si è discusso più delle candidature che dei programmi.
Temo che le personali aspettative di chi scrive siano da considerare una sorta di libro dei sogni. Ciò malgrado, non rinuncio a dire la mia, a tratteggiare a grandi linee la politica che auspico portino avanti il nuovo presidente della Regione e la sua giunta.
Lo sviluppo dell’economia campana richiede il potenziamento dell'industria manifatturiera nell'entroterra, assicurando servizi e collegamenti adeguati per le aree di insediamento degli impianti produttivi. Solo così potremo avere una crescita duratura, recuperando almeno in parte il divario di pil e reddito con le aree ‘forti’ del Paese.
Accanto a una politica industriale regionale andrebbe dato impulso con determinazione a programmi di rigenerazione urbana in parte già avviati (vedi Bagnoli), al consolidamento di un’impresa culturale già fortemente stimolata dall’azione del Ministero (da Sangiuliano a Giuli), all’economia del mare, forza trainante per il Mezzogiorno, allo sviluppo ulteriore del turismo a Napoli e in altre località di forte richiamo paesaggistico, puntando anche a creare approdi per la diportistica e, in generale, ad attrarre visitatori dalla elevata capacità di spesa.
Un fiore all’occhiello del nostro Made in Italy è l'artigianato d'eccellenza campano, che sconta una fase storica caratterizzata da un difficile ricambio generazionale. Per formare giovani apprendisti la nuova Regione dovrà assicurare robusti incentivi ai maestri di bottega, altrimenti impossibilitati a farsi carico di oneri troppo pesanti per chi deve lottare quotidianamente per far quadrare i conti della propria attività.
Occorre inoltre avere un costante monitoraggio delle opere del Pnrr e di qualsiasi altra fonte di spesa destinata a modernizzare e rafforzare il sistema dei trasporti, migliorando i raccordi tra i centri urbani, Napoli in testa, e le aree interne. Va valorizzata sempre di più l'impresa digitale, creando a Napoli, come nelle altre città capoluogo della regione, poli di assoluta eccellenza su scala nazionale e, ove possibile, internazionale. Va qualificata e rinnovata l'agricoltura, sfruttando tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale.
Mi fermo qui, ma il libro dei sogni può essere riempito anche da altre pagine. Basta volerlo, e può trasformarsi in una magnifica realtà.
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