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verso le regionali
27 Settembre 2025 - 09:03
NAPOLI. «Fino a oggi non è definito nulla. C'è un inizio di candidatura, non ho capito se è definita e dove è stata definita, e c’è il nulla nel centrodestra. È un vero e proprio circo equestre». Vincenzo De Luca torna all’attacco sulla questione delle elezioni regionali nel corso della diretta social del venerdì. Il governatore campano chiarisce che «per quanto mi riguarda, ribadisco che fino a quando non mi sarà chiarito il programma io non ho candidati. Quando avrò un programma, e se ce ne sarà uno che difende e tutela imprese, famiglie, giovani, disoccupati, donne, avrà tutto il mio sostegno. Ma sto ancora aspettando di capire cosa vogliono fare. Ho la sensazione che non lo sappiano neanche loro».
Per quanto gli riguarda, il numero uno di Palazzo Santa Lucia è chiaro: «Continuerò a fare il mio dovere fino all'ultimo minuto utile. È un modo per dire grazie a quel 70 per cento di cittadini campani che mi ha dato l’onore di governare la Regione Campania. Sono cittadini, donne, uomini, imprenditori, povera gente, che non hanno guardato le bandiere di partito, ma hanno compiuto un gesto di fiducia e di rispetto nei miei confronti. Io sento che è mio dovere lavorare fino all'ultimo minuto al servizio della nostra comunità». Poi una nuova frecciata: «Ogni tanto sento dire a qualcuno “dobbiamo rinnovare”. Ma non dovete rinnovare niente, basta completare le cose che sono in corso, e già vi coprite di gloria».
Ma il presidente della Regione ne ha anche per il Comune di Napoli: «Qualche imbecille ha cercato di sollevare una polemica sui finanziamenti per gli impianti sportivi. Qui sta crollando il mondo intero, e qualche imbecille pensa di fare polemiche municipaliste, Napoli, Salerno. Ma quando arriva il momento di fare le persone civili, serie? Sullo sport abbiamo investito 160 milioni nel capoluogo campano. Alcuni impianti sono stati vandalizzati perché il Comune non ha garantito la vigilanza. E se nel 2019 la Regione non avesse fatto i lavori allo stadio Maradona, impianto di proprietà del Comune, il Napoli non avrebbe potuto neanche disputare le partite di Champions League».
E ancora: «Il Comune di Napoli avrebbe potuto fare non uno, ma altri quattro campi sportivi. Ha utilizzato i fondi di coesione per Bagnoli, 1,2 miliardi, quando avevamo detto che bisognava fare una battaglia comune, RegioneComune, per impegnare a Bagnoli, un Sito di interesse nazionale, i soldi del governo. Invece, per fare un regalo al governo Meloni, hanno preso 1,2 miliardi di fondi della Regione. Con quei soldi si sarebbero potuti fare quattro stadi, non uno».
Dallo “sceriffo” strali anche sulla vicenda del San Carlo: «L’irresponsabilità di qualcuno sta coprendo di ridicolo e di vergogna il Teatro e la città di Napoli, la cui dignità stiamo difendendo noi con le unghie e con i denti. È un caso unico al mondo: dopo sei mesi non abbiamo ancora il Sovrintendente. Non ci vuole niente, la nomina si vota a maggioranza del Consiglio di indirizzo. Invece si sono inventati manovre politiche, persecuzioni. Tutte imbecillità, semplicemente per fare porcherie clientelari, e leggo che c’è un’indagine sulla gestione dei fondi». Da De Luca arriva pure la vicinanza ai residenti della zona di piazza Plebiscito per i disagi dovuti agli spettacoli di settembre: «Credo che abbiano ragione: obiettivamente, la ripetizione di questi eventi, la loro concentrazione in un arco temporale limitatissimo, ha creato dei problemi. Credo che per il futuro si debba tenere conto anche dei disagi, che è necessario non scaricare su residenti e cittadini. Abbiamo alle spalle una decina di giorni che hanno provocato un inferno nella città di Napoli, tutto paralizzato. Ringrazio i cittadini per la pazienza dimostrata, ma la loro protesta è più che ragionevole e più che giusta».
De Luca affronta anche il tema di Gaza: «È chiaro che la Flotilla non è la soluzione del problema e che l’obiettivo non è neanche la consegna di beni alimentari ma lo scopo è svegliare i governi occidentali, e quindi quello Meloni, da questa condizione di indifferenza e di nulla».. Intanto, in un’intervista a Fanpage, l’europarlamentare Sandro Ruotolo, a domanda su un possibile candidatura di De Luca a consigliere con la propria lista replica che «con una ipotesi del genere vuol dire che: A) esce dal Partito democratico, B) entra in conflitto con il figlio che è il segretario regionale del Partito democratico. Quello che vorrei dire è occupiamoci dei problemi delle persone, ascoltiamo quali sono le idee del candidato presidente, perché è lui, che insieme a noi, dovrà fare questa campagna elettorale. Non andiamo dietro a chi sta uscendo, in un modo o nell'altro, dall'agone politico».
FICO A SALERNO: IL CANDIDATO C'È.«Se voi siete qua il candidato c’è ed è quello del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle». Roberto Fico (nella foto), a margine della festa provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra a Salerno, replica così a chi gli chiede chiedono un commento alle parole del presidente della Campania Vincenzo De Luca, che nel corso della consueta diretta social aveva detto che «non è definito nulla. C’è un inizio di candidatura, non ho capito se è definita e dov’è stata definita». L’esponente pentastellato, poi, sottolinea che «le elezioni si vincono facendo un programma serio, parlando di temi, ascoltando e persone, dicendo che tutta la Campania è importante, che ogni metro della regione conta: ed è tutto quello che stiamo facendo». E ancora: «E lo facciamo quando parliamo di rafforzamento dei servizi pubblici, di salute pubblica e quindi di sanità pubblica, di medicina territoriale, di non rendere gli ospedali come primo presidio per i cittadini, ma rafforzare la medicina territoriale e quindi di conseguenza dare un cuscinetto tra l’ospedale e le persone».
Per l’ex presidente della Camera «ci sono tante questioni che dobbiamo affrontare come i beni comuni, l’acqua pubblica, la gestione e abbiamo un programma molto strutturato. Stiamo lavorando con tutti i cittadini e le cittadine campane, le tante associazioni, comitati, partiti politici».Chiara anche quella che sarà la parola d’ordine: «“Partecipazione” e in questo momento siamo andati spesso e sono andato già molto spesso nelle aree interne perché penso che le aree interne siano un tassello fondamentale di questo lavoro sul programma». Poi ribadisce che «già ho detto che deve rimanere basso, non ci sarà una proliferazione delle liste».
Intanto, il consigliere regionale Giuseppe Sommese definisce «positivo il confronto con Roberto Fico, che rappresenta un passaggio utile e necessario in questa fase. Condividiamo l’esigenze di semplificare il quadro delle liste e superare la frammentazione. L'obiettivo condiviso è valorizzare l'area moderata di nostro riferimento e lavorare per una sintesi con tutte le realtà compatibili. Credo che solo da un percorso inclusivo, serio e pragmatico possa nascere un progetto solido per la Campania».
Il tutto mentre il capogruppo regionale della Lega, Severino Nappi, attacca l’esponente del Movimento 5 Stelle: «Ogni volta che Fico fa una dichiarazione scopriamo la vastità della sua ignoranza istituzionale e della sua incompetenza. Ma con questa si è superato: ritenere che chiedere i casellari giudiziali ai candidati sia un principio di trasparenza e legalità, non significa soltanto ignorare che è un obbligo di legge, peraltro in vigore da molti anni, ma vuol dire non aver mai avuto a che fare con ciò che c’è dietro una semplice candidatura».
E ancora: «Quello che dovrebbe imbarazzare ancora di più è che la legge che lo prevede (3/2019) è stata approvata sotto la sua presidenza della Camera. Insomma Fico non sa neppure quello che ha messo ai voti. Se non fosse una tragedia immaginare che una persona con questo spessore culturale abbia la presunzione di voler amministrare la Campania, ci sarebbe davvero da riderci su».
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