Cerca

L'iniziativa

Turismo scolastico, nuove norme per gli appalti: operatori ko

Dalla Campania sos al Governo, servono regole e snelle e sostegni altrimenti a pagare sarà soprattutto il Sud

Turismo scolastico, nuove norme per gli appalti: operatori ko

L’ipotesi di intervento normativo previsto negli ultimi giorni dal governo e della autorità tecniche rischia di mettere in ginocchio gli operatori del turismo scolastico, specie quelli del Sud.
È il grido d’allarme che viene lanciato dalla FIAVET (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) di Campania e Basilicata.
Nei giorni scorsi Consip, come da delega del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha pubblicato il bando da 74 milioni di euro per l’affidamento dei viaggi di istruzione e stage linguistici per l’anno scolastico in corso. Una decisione che, di fatto, mette fuori gioco le imprese del settore.
Da anni, infatti, l’associazione di categoria degli agenti di viaggio si batte per non fare rientrare le scuole e le procedure per l’aggiudicazione dei viaggi d’istruzione nella normativa prevista dal Codice degli appalti, che riguarda altre categorie di lavori e servizi.
Il viaggio d’istruzione – ha ricordato la FIAVET Campania e Basilicata in occasione di un incontro alla BITUS, la Borsa italiana del Turismo Scolastico – non è un “pacchetto standard” ma viene costruito tenendo conto di tutte le esigenze didattiche e formative delle singole scuole e soprattutto degli utenti che sono gli studenti.
Pertanto, nell’ambito della stessa scuola, si richiedono e selezionano tipologie di viaggio diverse tra loro (Italia/estero; mezzo di trasporto; durata; numero di accompagnatori) perché diversi sono gli utenti (età; indirizzo scolastico ecc.) e le finalità formative.
Non si possono prevedere, perciò, fattispecie come “il divieto di frazionamento, e il limite di soglia (circa 140mila euro) previsto per l’affidamento diretto, che si opera comunque sulla piattaforma MEPA (Mercato elettronico Pubblica Amministrazione) per lavori. Il tutto senza dimenticare che il viaggio d’istruzione viene pagato dalle famiglie. Quindi non si amministra denaro pubblico.
La FIAVET chiede un’immediata riconsiderazione delle procedure in atto e l’avvio di un confronto serrato per trovare soluzioni adeguate. In caso contrario partirà una mobilitazione su tutto il territorio nazionale e sarà presentato un ricorso alla giustizia amministrativa.
Sottolinea Giuseppe Scanu (nella foto), presidente di FIAVET Campania e Basilicata: “Siamo molto preoccupati per i ritardi che il bando provocherà nella pianificazione dell’anno scolastico. Ci saranno maggiori costi per le famiglie e, come al solito, pagheranno soprattutto le regioni del Sud”.
Dice l’avvocato Federico Lucarelli, responsabile dell’Ufficio Legale della FIAVET: “L’analisi del bando Consip sta confermando diverse criticità sul piano legale. Se non arriveranno nel breve le risposte politiche che Fiavet sta attendendo dai Ministri interessati, si profila il ricorso al TAR che la Federazione sta valutando con il coinvolgimento degli associati interessati”.
E aggiunge Fabio Benedetti, responsabile del settore Turismo Scolastico della FIAVET: “C’è enorme disagio fra gli agenti di viaggio che operano nel segmento dei viaggi d’istruzione: presto ci sarà un incontro dedicato con gli associati sul tema per mettere a fuoco i dettagli operativi dell’iniziativa”.
Proprio nei giorni scorsi, è stata rinnovata la delibera regionale in Campania per supportare con un contributo economico le iniziative di turismo scolastico da parte degli istituti scolastici di primo e secondo grado che scelgono la “Destinazione Campania” per i viaggi di istruzione da programmare ed effettuare entro e non oltre il 31 agosto 2026. Ma ora il bando Consip rischia di complicare la procedura.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori