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Liste pulite, Fico non molla

Il candidato annuncia una sua lista civica e insiste: «Sull’etica i partiti siano responsabili»

Liste pulite, Fico non molla

SALERNO. Roberto Fico annuncia «una lista Fico Presidente» e insiste sul codice etico per il Campo Largo. Il candidato del centrosinistra ritorna a Salerno, all'iniziativa promossa da Legacoop, spiegando che «stiamo discutendo del programma, oggi (ieri, ndr) c'è stato il quinto tavolo di lavoro. C'è un grande lavoro sul sociale, sull'ambiente, sui beni comuni, sui trasporti. Insomma, si sta lavorando senza dubbio al meglio». E si parla inevitabilmente di "liste pulite". «Non è una questione giustizialista o spiega Fico che uno è colpevole solo perché ha un avviso di garanzia o un rinvio a giudizio. Si è colpevoli quando si è condannati in via definitiva, però i partiti politici e le liste devono avere una responsabilità in più rispetto agli elettori che vanno a votare, che quindi vogliono scegliere la migliore classe dirigente possibile di rappresentanza».

L'esponente del M5S glissa sull'annuncio di Cirielli, candidato da FdI per il ventrodestra («commenterò quando sarà ufficiale»). Né mostra timori per il tonfo del centrosinistra in Calabria, dov'era candidato un altro 5 Stelle. «In Calabria spiega Fico noi siamo andati veramente in emergenza perché Occhiuto si è dimesso e in tre mesi ha mandato la Calabria al voto durante l'estate. La coalizione si è organizzata velocemente, ha lavorato nel modo migliore possibile ed è un risultato che per noi è importante da un punto di vista di costruzione di un campo progressista. Noi stiamo lavorando insieme, in tanti territori: in Sardegna, a Napoli, in Umbria, a Perugia. Poi il conto si farà alla fine di tutta la tornata delle regionali».

Intanto, al tavolo di coalizione ieri hanno partecipato tra gli altri l'assessore regionale al lavoro Antonio Marchiello, il consigliere regionale del M5S Gennaro Saiello, Giovanni Oliviero, leader dei Giovani Democratici per il Pd, e Domenico Tuccillo per Casa Riformista. Alla riunione si è parlato anche del reddito minimo regionale che si basa su una inclusione sociale con il patto per il lavoro che prevede la formazione. Un piano che la coalizione vuole chiamare reddito formativo in un pacchetto di provvedimenti che preveda anche un piano straordinario per favorire una crescita dell'occupazione femminile.

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