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11 Ottobre 2025 - 09:37
NAPOLI. «Non parliamo di numeri su un foglio, ma di persone. Con 700 carenze di medici di famiglia in Campania, fino a 900mila assistiti restano scoperti. In queste condizioni non si può garantire continuità di cura, né una campagna vaccinale efficace contro influenza, Covid e polmonite. Serve subito l'assegnazione delle carenze e un piano straordinario per non lasciare nessuno senza medico». A parlare è Vincenzo Schiavo, presidente provinciale della Fimmg Napoli. In Campania oggi si contano circa 3.500 studi di Medicina generale per una popolazione di quasi 4,9 milioni di cittadini sopra i 14 anni.
Le 700 carenze non ancora assegnate, che avrebbero dovuto essere pubblicate lo scorso luglio, rappresentano un quinto dell'organico mancante. Dietro queste cifre si nasconde una crisi profonda che tocca le grandi città ma pesa soprattutto sulle aree interne, dove gli ambulatori restano chiusi per mancanza di medici. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: intere comunità senza un riferimento stabile per le cure primarie, pazienti cronici che perdono il contatto con il proprio medico, anziani costretti a rivolgersi ai pronto soccorso anche per problemi minori.
«Senza il medico di famiglia il cittadino si ritrova solo, e quando l'influenza e il Covid inizieranno a circolare con più forza, i pronto soccorso rischieranno di essere travolti avverte Pina Tommasielli, dirigente regionale Fimmg Campania e medici di famiglia a Napoli Non è una previsione, è un rischio concreto. Se non si interviene ora, a novembre potremmo ritrovarci con file interminabili negli ospedali e una copertura vaccinale sotto la soglia di sicurezza». Le ripercussioni immediate non riguardano solo la campagna vaccinale.
La mancata copertura delle carenze si traduce in interruzione della presa in carico dei pazienti cronici, minore aderenza alle terapie, ritardi nelle diagnosi e più accessi impropri ai pronto soccorso, che finiscono per saturarsi anche per patologie lievi. Tutto ciò rischia di compromettere la gestione ordinaria dell'assistenza sanitaria e di aggravare il peso sul sistema ospedaliero regionale. «La Medicina generale è l'argine che impedisce al sistema di andare in crisi aggiunge Schiavo -. Ma se quell'argine cede, l'impatto sarà devastante. Chiediamo che le carenze vengano pubblicate immediatamente e che la Regione definisca un calendario certo per i conferimenti. Servono anche misure ponte per mantenere aperti gli studi scoperti e garantire ai cittadini un medico di riferimento, soprattutto nelle zone interne».
Per la Fimmg Napoli, la priorità è proteggere i fragili e mantenere una rete di cure di prossimità. «Dobbiamo rendere la Medicina generale attrattiva, semplificare le procedure e permettere ai professionisti di lavorare con serenità. È una questione di salute pubblica, ma anche di dignità per chi ogni giorno tiene in piedi il sistema sanitario campano concludono Schiavo e Tommasielli Senza un intervento immediato, la Campania rischia di entrare nella stagione influenzale con quasi un milione di cittadini privi di medico, vaccinazioni in calo e ospedali sotto pressione. Un equilibrio fragile, che può reggere solo se la medicina di famiglia tornerà a essere la prima linea della salute».
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