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22 Ottobre 2025 - 09:26
Due imprenditori conciari della provincia di Avellino erano in balìa degli strozzini di tre clan di camorra per un prestito con tassi usurari non restituito. È quanto emerge dall'operazione condotta questa mattina nelle province di Salerno, Napoli, Avellino e Potenza, dalla Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Salerno, che ha dato esecuzione ad un Decreto di fermo di persona indiziata di delitto emesso d'urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia salernitana carico di 16 persone.
Le vittime erano ritenute in grave pericolo. I reati contestati a vario titolo sono ritenuti di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'attività d'indagine, che ha avuto inizio nel mese di luglio 2025, ha consentito - si legge nella nota a firma del procuratore Rocco Alfano - di svelare l'esistenza di una articolata rete criminale composta da affiliati a tre clan camorristici che operano nelle province di Salerno, Avellino e nella provincia di Napoli.
Questi ultimi, avvalendosi del metodo mafioso, avrebbero estorto a due giovani imprenditori conciari dell'Avellinese, finiti in gravi difficoltà economiche, ingenti somme di denaro, profitto di prestiti usurari concessi in precedenza. In totale, per l'esecuzione dei fermi, sono stati impiegati 120 operatori (tra i quali quattro unità piloti-droni dell'Ufficio Supporto Indagini Tecniche della DIA).
In supporto alla DIA, per la sola fase esecutiva, sono stati impiegati agenti appartenenti alle Questure di Avellino e Salerno, militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Napoli, Salerno, Avellino e Potenza e dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Avellino e di Salerno. Conseguentemente, sono state attivate le Procure di Avellino, Nocera Inferiore, Torre Annunziata e Potenza per le successive richieste di convalida ai competenti Uffici Gip.
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