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Liste pulite, lo scontro si infiamma

Fi e FdI: «Fico dica se condivide gli attacchi ai magistrati». Psi e M5S: «Il centrodestra guardi in casa propria»

Liste pulite, lo scontro si infiamma

Dall'alto in senso orario: Sergio D’Angelo, Fulvio Martusciello, Antonio Iannone e Michele Tarantino

NAPOLI. Si infiamma sempre di più lo scontro tra centrodestra e centrosinistra sulle liste e la questione dei cosiddetti presunti “impresentabili”. Dopo che Sergio D’Angelo, candidato con Avs al consiglio regionale, l’altra sera ha rivelato di aver avuto un avviso di chiusura indagini per una serie di manifestazioni contro il licenziamento di 300 addetti Gesco determinato per la rescissione anticipata del contratto da parte dell’Asl Napoli 1 Centro, la polemica salte di tono.

«La mia colpa sarebbe quella di aver preso posizione. Essere sceso in strada quando 300 persone venivano lasciate senza reddito, quando anziani, disabili e sofferenti psichici rischiavano di restare senza assistenza. uccede proprio adesso, a quattro settimane dal voto. Una coincidenza che faccio fatica ad accettare serenamente» aveva scritto D’Angelo.

«La lista degli impresentabili di Fico ormai andrebbe aggiornata in tempo reale, come il televideo. Le parole del candidato D’Angelo sono gravissime, è un attacco diretto alla magistratura, qualcosa che nessuno del centrodestra si sarebbe mai permesso di dire. Fico prenda subito le distanze» dice il segretario campano, ed europarlamentare, di Forza Italia Fulvio Martusciello. Che sulla questione della candidatura di Ciro Varriale, e Forza Italia e Udeur, con Avs rincara: «C’è stata una tale permeabilità nelle liste a sostegno di Fico che sono passati tutti, senza alcun controllo».

Duro anche il senatore di Fratelli d’Italia, e commissario campano del partito, Antonio Iannone: «Chi si proclama difensore della legalità ora insinua che la magistratura agisca per fini politici. Chiedo a Fico di dire chiaramente se condivide questo attacco alla magistratura da parte del suo candidato».

Dal centrosinistra, Michele Tarantino, segretario regionale del Psi e animatore della lista Avanti Campania, replica:«Forza Italia, prima di dare lezioni di coerenza, dovrebbe spiegare il proprio trasformismo in Campania. Solo pochi giorni fa abbiamo visto approdare tra gli azzurri tre esponenti di punta del centrosinistra — Caputo, Zannini e Di Fenza — tutti protagonisti della stagione amministrativa di De Luca. Ora ci si scopre improvvisamente custodi della purezza delle liste?».

E Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, è netto: «A Martusciello ricordiamo che appena la settimana scorsa la Dda di Napoli ha arrestato, con la pesante accusa di scambio politico mafioso, Veronica Biondo, da lui definita bravissima dopo aver inserita nelle liste di Forza Italia alle elezioni regionali. Da lui non accettiamo lezioni».

E il presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo solidarizza con D’Angelo: «Abbiamo manifestato tutti pacificamente, è inaccettabile che si accusi Sergio D’Angelo, come se fosse il capopopolo di una rivolta e non il portavoce di una vertenza che continuiamo a ritenere giusta. Ma mai ci siamo macchiati di reati di alcun tipo: né noi né, tantomeno, il fondatore di Gesco Sergio D’Angelo. La battaglie per il welfare e per l’occupazione non possono essere strumentalizzate, il diritto al lavoro non può diventare un caso giudiziario, a poche settimane dalle elezioni regionali che vedono Sergio candidato».

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