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30 Ottobre 2025 - 15:30
Nel corso di una conferenza stampa con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone, il candidato del centrodestra in Campania, Edmondo Cirielli, ha illustrato la sua proposta di introdurre in Regione un reddito di promozione. "La nostra iniziativa - ha spiegato il viceministro degli Esteri - parte dal presupposto che in Campania, nonostante gli incrementi nell'occupazione e nella riduzione della disoccupazione negli ultimi due anni per effetto del lavoro del governo nazionale, siamo ancora fanalino di coda in Europa e in Italia. Dobbiamo utilizzare meglio il Fondo Sociale Europeo, usando le risorse per sostenere meglio lo strumento dell'assegno di inclusione, magari ampliandolo, e, allo stesso tempo, per aumentare il provvedimento del governo sul supporto per la formazione e il lavoro, ampliandone le prospettive, premiando le aziende che assumono, le scuole che producono posti di lavoro e formazione di qualità, e anche sostenendo i lavoratori nella loro vita quotidiana e nell'ingresso al lavoro".
Cirielli ha ricordato, riferendosi al reddito di cittadinanza, che "l'inversione tra disoccupazione e occupazione è iniziata nel 2023, a seguito di un cambio sostanziale della politica assistenziale, quella che era stata fatta nei cinque anni precedenti con il reddito cittadinanza, dando un reddito alle persone per non lavorare e stare a casa. Invece, grazie al governo Meloni, con il ministro Calderone, c'è stata una distinazione tra chi lavora, chi non può lavorare e chi può lavorare: chi può lavorare non può stare a casa con Netflix, ma deve fare un percorso di formazione-lavoro sul quale c'è un sostegno. Questa è la misura giusta". Cirielli ha quindi ribadito come si vogliano spendere in Campania le risorse del Fse "per degli strumenti che hanno funzionato. Inizialmente le coalizioni di centrosinistra hanno riproposto il reddito di dignità che si basava sempre su un sostegno alla disoccupazione, legato al concetto del reddito di cittadinanza, che disincentiva il lavoro. Ci fa piacere che oggi, invece, anche la controparte sposi la nostra idea di un reddito per la formazione, che produce occupazione, ricchezza, dignità".
Una proposta che trava d'accordo la ministra del Lavoro: "Un sussidio, quando diventa concorrente al lavoro, crea un problema che noi rischiavamo di consegnare alle giovani generazioni. Noi avevamo una situazione in cui il sussidio creava concorrenza al lavoro. Ridisegnare gli strumenti porta ad assumersi delle responsabilità, e se le soluzioni si traducono quasi immediatamente e instantaneamente in una ripresa dei dati occupazionali, credo che allora ci sia in questo la soluzione e soprattutto la risposta al fatto che, prima, eravamo in una condizione in cui il mercato del lavoro era imbrigliato per effetto di misure che erano concorrenti rispetto al lavoro".
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