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l'emergenza bradisismo
05 Novembre 2025 - 12:33
POZZUOLI. La terra continua a muoversi sotto i piedi dei flegrei. Tra la notte e l’alba di questi ultimi giorni, nuove scosse di bradisismo hanno fatto tremare la zona di Pozzuoli e Bacoli, risvegliando antiche paure in una comunità che da mesi convive con un’attività sismica in costante crescita. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, tra il 20 e il 26 ottobre si sono registrati 178 terremoti, con una magnitudo massima di 2.8. Il terreno continua a sollevarsi a un ritmo di circa 2 centimetri al mese, raggiungendo un innalzamento complessivo di oltre un metro e quaranta dall’inizio della fase ascendente, nel 2005. Gli esperti parlano di un fenomeno noto e monitorato da decenni, ma che oggi si manifesta con una frequenza più intensa.
«Non ci sono segnali che indichino un’imminente eruzione, ma il livello di attenzione resta alto» – spiegano i vulcanologi dell’Osservatorio Vesuviano – «Ogni scossa viene registrata e analizzata in tempo reale, per comprendere se il sistema vulcanico stia cambiando dinamica».
Il bradisismo – dal greco “movimento lento” – è un processo di sollevamento e abbassamento del suolo dovuto all’attività del magma e dei gas presenti nel sottosuolo. Un fenomeno che, nei secoli, ha modellato l’intera area flegrea, rendendola al tempo stesso spettacolare e vulnerabile.
Camminando tra le rovine del Tempio di Serapide, nel cuore di Pozzuoli, è facile leggere sulle colonne i segni concreti di questa forza: incrostazioni marine che testimoniano come, nel corso dei secoli, il suolo si sia sollevato e abbassato più volte. Poco distante, la Piscina Mirabilis di Bacoli – la più grande cisterna romana mai costruita – resiste al tempo e alla terra che si muove sotto di essa.
«I Campi Flegrei sono un museo a cielo aperto, ma anche una caldera vulcanica attiva», spiega il direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei. «La sfida è conciliare la tutela del patrimonio con la sicurezza delle persone».
Il Governo ha confermato e ampliato le misure previste dal decreto-legge n. 140/2023, che disciplina gli interventi di prevenzione del rischio sismico e vulcanico nell’area. La Protezione Civile ha aggiornato i piani di emergenza comunali, definendo percorsi di evacuazione e punti di raccolta. Sul fronte culturale, il Ministero della Cultura ha avviato una serie di protocolli per la messa in sicurezza dei beni archeologici, con l’individuazione di depositi temporanei per la conservazione delle opere più fragili in caso di emergenza. Sono inoltre stati organizzati corsi di formazione per operatori e volontari, finalizzati alla movimentazione e al recupero dei reperti.
Una comunità sospesa tra paura e orgoglio. A Pozzuoli e nei comuni limitrofi, la popolazione si divide tra apprensione e resilienza. Molti ricordano la crisi degli anni ’80, quando il Rione Terra fu evacuato a causa del sollevamento del suolo e dei continui tremori.
Oggi, grazie alla tecnologia e alla rete di monitoraggio dell’INGV, la gestione dell’allerta è più efficace, ma la tensione resta palpabile. «Viviamo su una terra che respira – racconta Anna, residente del centro storico –. A volte la senti vibrare e ti chiedi se è solo un’altra scossa o qualcosa di più. Ma questa è casa nostra, e non la lasceremo mai». Nonostante le preoccupazioni, i Campi Flegrei continuano ad attrarre studiosi e visitatori da tutto il mondo. Qui la bellezza e la forza della natura si intrecciano con la storia millenaria dell’uomo, in un equilibrio fragile ma affascinante. Difendere questo territorio significa non solo proteggere i suoi monumenti, ma anche custodire la memoria e l’identità di una comunità che vive da sempre “tra la storia e il fuoco della terra”.
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