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L’amore per gli animali si dimostra con gli strumenti e le regole certe

Rappresentano una ricchezza che questi esseri preziosi ci regalano senza pretendere nulla in cambio

L’amore per gli animali si dimostra con gli strumenti e le regole certe

Chi possiede un cane e lo ama - non è detto che le cose coincidano, purtroppo - conosce la tenerezza e l’amore che il suo amico a quattro zampe gli offre, ogni singolo giorno della sua vita. Faccio questa premessa per far comprendere meglio le ragioni della sincera irritazione che provo quando qualcuno mi dice: “Con i tanti problemi e le emergenze che ci sono in giro pensi ai cani e ai gatti?”. Ci penso, come ci pensano i tantissimi volontari che più di me fanno della tutela degli animali un impegno quotidiano e soprattutto disinteressato perché, come ripeto da sempre, gli animali sono il cibo dell’anima e chi non li ama non può amare davvero le donne e gli uomini.

Rappresentano una ricchezza che questi esseri preziosi ci regalano senza pretendere nulla in cambio: un vero e proprio tesoro che si può rendere ulteriormente raro rispondendo al loro amore, alla cura che si prendono di noi, alle attenzioni che ci dedicano. Verso queste creature, dunque, ognuno di noi deve avere un debito di riconoscenza che deve essere saldato. Io personalmente, da alcuni anni, ho anche avviato la campagna “Il loro posto è vicino a noi” che si pone l’obiettivo di contribuire a unirci, tutti, in maniera trasversale, nella tutela e nell’amore per gli animali e nel contrasto al fenomeno dell’abbandono. Ma questo impegno deve trovare la sua sede naturale anche nei livelli istituzionali e deve valere specie nella nostra regione dove è necessario più che altrove lavorare per mettere finalmente in campo regole e misure adeguate alla tutela degli animali, per vincere una battaglia di civiltà che deve coinvolgere tutti, al di là dell’appartenenza e delle scelte di campo.

Non tornerò sulle responsabilità di chi, in Campania, in questi ultimi dieci anni, è rimasto praticamente indifferente rispetto alla giusta attenzione e alla cura da dedicare e garantire agli animali e, indirettamente, alle famiglie di cui queste splendide creature riempiono e arricchiscono la vita. La cosa che veramente conta - non mi stancherò mai di ripeterlo - è agire per poter finalmente passare dalle parole ai fatti. In che modo? Provando a fermare in maniera concreta le criticità, prima di tutte quelle che impattano sul fenomeno dell’abbandono e del randagismo, cominciando dall’aiuto reale da assicurare a chi si spende per il benessere dei nostri amici a quattro zampe, sostenendo concretamente la rete dell’associazionismo e avviando una interlocuzione costante ed efficace tra le Istituzioni e i rappresentanti dell’universo del terzo settore e del volontariato.

Ed è per questo motivo che immagino - chiunque vinca - che la Campania abbia un Assessorato al Benessere degli animali: una guida istituzionale che rivoluzioni l’approccio burocratico e spesso clientelare che purtroppo esiste su questo tema, coinvolgendo direttamente nelle scelte e nelle azioni il mondo del volontariato. Non solo, attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, si può realizzare un servizio di anagrafe animale, con controlli più frequenti ed efficaci sullo smaltimento dei “resti mortali” degli animali, ma sopratutto per intervenire sulle modalità di “microchippatura” di cani e gatti. Su questo ultimo, delicato, fronte, la Campania deve attivare subito la normativa europea che esclude un costo per i proprietari che impiantano il microchip sui gatti, e la cancellazione della legge regionale n. 13 del 22 luglio 2025. Questa norma ha stabilito una pesante sanzione per chi trova un cucciolo e vuole “microchipparlo” a proprie spese se il cane ha meno di dodici mesi e la madre non è tracciabile.

Parliamo di una norma in totale contrasto con ogni forma di buonsenso, che va a sanzionare chi salva e adotta un animale domestico, e addirittura impone di trasferire queste creature in un canile pubblico, ovviamente a spese dei contribuenti. Nient’altro che una tragica follia, una disposizione che, per giunta, contrasta con lo spirito della legge nazionale (numero 82/2025) che invece tutela chi registra spontaneamente gli animali salvati dalla strada, e nella stragrande maggioranza dei casi, li preserva da morte certa. Ecco perché, terminati veleni e i contrasti della campagna elettorale, dobbiamo avviare un confronto bipartisan e sopratutto col coinvolgimento delle associazioni del Nostro Posto per costruire insieme nuovi strumenti di tutela reale ed efficace dei nostri animali domestici necessari rispetto ad un tema troppo spesso sottovalutato - dalle Istituzioni.

Nelle scorse ore la Lega ha anche lanciato la proposta - e questo mi ha reso ulteriormente orgoglioso - di organizzare qui a Napoli il primo convegno nazionale delle associazioni impegnate nella cura e nell’assistenza degli animali, che è previsto nei prossimi mesi. È questo lo spirito giusto, la giusta strada da percorrere, per affrontare quello che ritengo sia un tema fondamentale per la collettività e per la sua crescita, e noi non ci risparmieremo per vincere anche questa importante battaglia di civiltà. Noi continueremo a farlo, senza sosta, con i fatti, al servizio della gente, lavorando perché anche qui in Campania il posto dei nostri amici a quattro zampe sia sempre vicino a noi.

*Capogruppo Lega in Consiglio regionale

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