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Manfredi, vendetta a freddo su De Luca

Il sindaco approfitta dell’insediamento di Fico per un’altra stoccata: «Roberto conosce il valore della collaborazione istituzionale... »

Manfredi, vendetta a freddo su De Luca

L'abbraccio tra Fico e Manfredi

NAPOLI. La stoccata parte a freddo, com'è nello stile del sindaco di Napoli. E tanti vedono il destinatario nell'ormai ex governatore Vincenzo De Luca. Per Gaetano Manfredi, Roberto Fico «è stato presidente della Camera, sa benissimo quale sia il valore di un corretto rapporto istituzionale che va al di là delle persone e delle parti politiche». Siamo nella Sala Arengario del Tribunale di Napoli. Il neo presidente della Regione viene ufficialmente proclamato dall'Ufficio elettorale.

Ma Manfredi, regista dell'ascesa di Fico a Santa Lucia, riserva un siluro al predecessore. «Noi dobbiamo pensare al bene dei cittadini e della Campania» ripete il presidente dell'Anci. E anche qui, in controluce, c'è chi avverte una puntura a De Luca. Non sono del resto mancate le bordate deluchiane a Manfredi, in campagna elettorale. Adesso il sindaco si toglie qualche sassolino dalle scarpe.

Ma c'è anzitutto spazio al protocollo. «Auguri di buon lavoro al nuovo Presidente della Regione Roberto Fico scrive Manfredi su X-. La Campania è attesa da sfide decisive: pronti a dare il nostro contributo per favorire insieme lo sviluppo della regione a partire dalle giovani generazioni a cui dobbiamo saper offrire nuove opportunità». In Tribunale, l'ex rettore si gode la giornata trionfale, culminata nell’abbraccio al suo pupillo pentastellato. E non mancano altre stilettate. Secondo lui, la nomina di Fico è chiaramente «un fatto positivo, le istituzioni devono essere vicine e lavorare insieme per diritti dei cittadini».

Perché, spiega Manfredi, «quando c'è rispetto del ruolo istituzionale e il rispetto per i cittadini alla fine la collaborazione è naturale». Un'ovvietà, certo. Se non fosse per l'ennesimo retropensiero: a chi è dedicata la frase, in materia di collaborazione istituzionale? La mente di molti corre altrove, e lascia poco spazio all'immaginazione. Manfredi parla anche delle priorità per Napoli, da affrontare assieme al nuovo vertice della Regione.

«Vengo da Bagnoli dove ci sono 200 operai che lavorano dice il sindaco -, tutto è in grande movimento e le demolizioni sono già cominciate. Dobbiamo fare cose utili a Napoli. Oggi pensavo com'è che per 30 anni è stato negato un luogo così ai napoletani». Proprio su Bagnoli si è registrata alta tensione tra De Luca e Manfredi.

«Con una grande faccia di bronzo (Manfredi, ndr) va a parlare di aree interne, dopo che la Regione aveva tuonato l’allora governatore a metà novembre è stata derubata di un miliardo e duecento milioni di euro, a favore di Bagnoli. Bisognava invece fare una battaglia comune per fare arrivare i soldi a Bagnoli, ma intendo i soldi del Ministero, non i soldi sottratti alla Campania, cioè ai Comuni della Campania e soprattutto a quelli dell’area interna».

Ma il tema dell’ex area industriale non è una novità, nei rapporti De Luca -Manfredi. Lo scontro si trascina da un anno e mezzo, e ci si può scommettere: proseguirà ancora.

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