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il nuovo governatore

«Etica pubblica, il nostro faro»

Fico: «Abbiamo una grande responsabilità, tutti dovranno sentirsi coinvolti nelle scelte»

«Etica pubblica, il nostro faro»

NAPOLI. Ore 9,55: Roberto Fico è ufficialmente il nuovo presidente della Regione Campania. A proclamarlo Giulio Cataldi, presidente dell’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello. «È un momento emozionante, grazie alle cittadine e ai cittadini che hanno voluto esprimere un voto netto, che ci dà una grande responsabilità. Tutto quello che dobbiamo fare è seguire in ogni processo, scelta, nomina, procedimento, il faro dell’etica pubblica, che fa sì che ci sia giustizia sul territorio per tutti e tutte» le prime parole del neo-governatore «Lavoreremo nel migliore del modi con le forze civiche, ci sarà una nuova forma di partecipazione, affinché tutti si sentono coinvolti, anche le persone più sole, ai margini, nella nostra società. Così possiamo parlare di giustizia sociale, ambientale, lo faremo insieme e lo faremo per tutti i cittadini campani».

LA NUOVA GIUNTA. L’esponente pentastellato, poi, a margine tocca diversi temi incalzato dalle domande dei giornalisti: «La nuova Giunta? Non ci diamo un termine, dobbiamo lavorare sulla qualità, sul protagonismo anche delle forze politiche. Troveremo l’equilibrio migliore per far sì che i campani siano amministrati al meglio».

Poi ribadisce che «in Giunta non ci saranno consiglieri eletti né candidati che non sono riusciti a entrare in Consiglio. L’assemblea fa le leggi e lì si fortifica la rappresentanza dei partiti. Questo, però, non significa che non ci saranno assessori politici che le forze politiche proporranno. Nella coalizione non c’è un clima teso. La legge regionale fatta nell’ultima parte della passata prevede che il primo che non è eletto, in caso che il consigliere diventasse assessore, subentra per poi uscire nel caso l’esponente della Giunta lasci l’esecutivo e torni in Consiglio. Io credo che dobbiamo avere un consiglio regionale forte e che esserne componente o presidente di Commissione sia un valore aggiunto e forte».

LA DELEGA ALLA SANITÀ. Il nuovo inquilino di Palazzo Santa Lucia, poi, conferma che terrà la delega alla Sanità per sé definendo il settore pubblico «una grandissima priorità, dovremo investire sul territorio che al momento è la cosa che manca di più».

LA TELEFONATA CON DE LUCA. Nessuna cerimonia di passaggio delle consegne con De Luca ma una chiamata avvenuta lunedì: «Ci siamo sentiti in una telefonata molto cordiale, di auguri e di scambio proprio per questa giornata qui».

IL TEMA DELLA CORRUZIONE. Poi Fico tocca anche un altro te, quello della corruzione: «Ho letto i dati, mi preoccupa e la dobbiamo combattere in tutti i modi, in tutte le regioni. Non è solo la nostra, anche se abbiamo un dato che non ci piace e dobbiamo continuare a migliorare affinché possa definitivamente essere ridotto e scomparire. Da questo punto di vista, la Regione metterà in campo tutte le azioni possibili».

BAGNOLI E LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE. Nel giorno dell’avvio delle demolizioni a Bagnoli, il governatore è chiaro: «È la nostra grande scommessa per il futuro. Manfredi sta accelerando la realizzazione delle opere e condivido tutto quello che dice. Dobbiamo restituire la spiaggia e il mare ai cittadini». E dopo i rapporti tesi tra il predecessore Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli anche sulla questione della bonifica dell’area di Bagnoli-Coroglio teatro nel 2027 dell’America's Cup, Fico si dice «tranquillo. Credo che il dialogo con le istituzioni debba essere sempre serio e, serrato. Ognuno ha le proprie posizioni, ma non è possibile non dialogare con tutte le istituzioni, partendo dai Comuni per quanto riguarda la Regione e con il Governo per quanto riguarda tutti i dossier che noi abbiamo e su cui dobbiamo lavorare nel migliore dei modi».

LA BATTAGLIA CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Fico, poi, ribadisce il «no» all’autonomia differenziata: «Se verrà portata avanti, è una battaglia che noi continueremo. Non siamo d’accordo perché danneggia i cittadini campani, del Sud e la nostra Repubblica».

IL PRIMO APPUNTAMENTO. Subito dopo la proclamazione, il neo-presidente di reca all’inaugurazione dello Spazio di ascolto distrettuale per vittime di reati, nel Palazzo di giustizia a Napoli. «Era importante essere qui perché non dobbiamo lasciare nessuna persona indietro, che significa fuori dalla società, e farla sentire sola. Voglio essere quel tipo di presidente che parla alle persone che pensano di non essere ascoltate, di essere ovunque la loro voce».

LA QUERELA DI DE LUCA A REPORT. Fico, a domanda su cosa farà a proposito della querela del presidente uscente De Luca alla trasmissione Report, replica netto: «Devo ancora leggere le carte, devo vedere bene tutto. Io parlo dopo che ho letto. come sempre».

A CASERTA PER IL DOSSIER POVERTÀ DELLA CARITAS. Subito dopo l’esponente del M5S lascia Napoli per recarsi alla presentazione del Dossier povertà della Caritas a Caserta e annuncia «un minimo di reddito per tutti e un piano casa, perché gli alloggi popolari sono fondamentali e vanno gestiti nel modo migliore. La lotta alla povertà e alla diseguaglianze, sempre più marcate, saranno una priorità del governo regionale». Spazio anche al tema dell’immigrazione: «È utile e fa grande una società. Studieremo delle forme di aiuto per i Comuni in modo da agevolare l’attivazione».

ULTIMO APPUNTAMENTO A NAPOLI, POI A PALAZZO SANTA LUCIA. L’ultimo appuntamento pubblico prima di recarsi a Palazzo Santa Lucia è la presentazione a Palazzo San Giacomo del Tavolo permanente antiviolenza della città di Napoli, con il sindaco Gaetano Manfredi che regala a Fico il crest della città di Napoli: «È un tavolo molto importante, perché è formato da tante istituzioni per affrontare un tema che è fondamentale, che è quello della violenza di genere. Purtroppo oggi viviamo ancora in una società fortemente incentrata sul maschilismo. La capacità economica delle donne è inferiore a quella degli uomini, dobbiamo investire sul lavoro femminile, dobbiamo investire su una cultura che sia totalmente fuori dal maschilismo e c'è molta strada da fare. Al tribunale si è istituito un altro tavolo molto importante che ha prodotto un protocollo su una stanza di ascolto per le vittime, sia di violenza in genere, ma anche di violenza di genere».

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