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De Luca: Fico tranquillo per tre anni

«Grazie al nostro lavoro può andare avanti attuando gli atti già pianificati e finanziati»

De Luca: Fico tranquillo per tre anni

NAPOLI. «Se la nuova giunta regionale si limitasse a concretizzare le cose che abbiamo programmato e che sono in corso, potrebbe andare avanti senza fare niente...». A dirlo l’ex governatore Vincenzo De Luca nella consueta diretta social del venerdì. Un appuntamento che lo “sceriffo” ha voluto proseguire e che, per l’occasione, gli serve per mettere in atto quella che definisce «un’operazione di trasparenza. Se non ci si distrae e si attuano alle cose che abbiamo già programmato deciso, finanziato e, in qualche caso, appaltato, la Campania può avere tre anni di serenità e la Giunta potrà godere di tre anni di lavoro impostato».

Chiarendo di non voler fare commenti sulle trattative in corso per il nuovo esecutivo regionale («parlerò quanto saranno state fatte le scelte») De Luca fa riferimento, a proposito di lavoro già impostato, a tre esempi: l’approvazione da parte della Unione europea della modifica del Fesr; lo sblocco per l’apertura del centro per l’autismo di Valle di Avellino e l’inaugurazione nuova stazione dell’Eav a Castellammare di Stabia. «Si tratta di tre cose che si riferiscono alla programmazione fatta dalla precedente giunta regionale, è importante che si concretizzino. Si tengo a dirlo non solo perché è corretto richiamare il lavoro che è stato fatto ma anche perché è utile che questo lavoro vada avanti. E questo sarà merito anche della nuova giunta. Una operazione di trasparenza ma anche di apprezzamento per le cose che si vanno a completare» dice l’ex numero uno di Palazzo Santa Lucia.

«La giunta che sarà nominata ha la fortuna di avere ereditato un programma di opere in corso che dà lavoro per almeno tre anni. Quando siamo arrivati noi dieci anni fa non abbiamo avuto questa fortuna...». De Luca, poi, critica la manovra del Governo: «Sulle pensioni abbiamo assistito a qualcosa di incredibile. Era stata fatta l’ipotesi di una misura retroattiva per quanto riguardava i cittadini che avevano recuperato la laurea avendo versato risorse anche significative. Fortunatamente questa cosa è stata scongiurata. Inoltre, hanno paventato un’altra ipotesi che resta in campo, quella dell’allungamento di sei mesi della finestra necessaria per passare dal momento in cui si raggiunge l’età pensionabile a quando arriva l’assegno di pensione».

Poi l’affondo anche sulla questione dei test di Medicina: «Avendo verificato che il 90 per cento dei ragazzi non ha superato i test e rischia di perdere un anno si sta immaginando di fare una operazione di recupero. Un pasticcio. È tanto difficile pensare di fare l’iscrizione libera e lasciare che la selezione avvenga in modo naturale? Siamo in un paese dove tutto si pensa di fare tranne le cose semplici. In Italia quando si modernizza qualcosa si finisce per peggiorare la situazione».

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