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la ricorrenza
20 Dicembre 2025 - 18:26
i 160 anni del Liceo Pizzi di Capua
CAPUA. C’è un modo giusto per celebrare un anniversario importante: non fermarsi alla memoria, ma usarla come trampolino. È quello che è accaduto ieri pomeriggio al Teatro Ricciardi di Capua, cornice ideale e carica di fascino, dove hanno preso ufficialmente il via i festeggiamenti per i 160 anni del Liceo “Salvatore Pizzi”. Un evento che non è stato semplice celebrazione, ma racconto corale di una comunità educante che continua a credere nel valore della formazione e dei sogni.
Il Teatro, nel cuore della nobilissima Capua, si è riempito di voci, emozioni, musica e parole. E soprattutto di giovani. I veri protagonisti di un pomeriggio intenso, in cui gli studenti hanno dimostrato, con le loro esibizioni e il loro entusiasmo, il senso più profondo del percorso scolastico: crescere come persone prima ancora che come studenti.

Un’organizzazione impeccabile ha fatto da filo conduttore all’evento, frutto del lavoro attento e appassionato del corpo docente, coordinato dalla dirigente scolastica Carmela Mascolo, autentico motore di una scuola che ha saputo rinnovarsi senza tradire la propria identità. La sua impronta è chiara: una leadership che valorizza il talento, crea visione, costruisce ponti tra passato e futuro.
Il Liceo “S. Pizzi” nasce nel 1866, all’indomani dell’Unità d’Italia, per volontà del mazziniano Salvatore Pizzi. Un uomo d’azione e di pensiero che, dopo aver partecipato alla spedizione dei Mille e contribuito a “fare l’Italia”, comprese una verità semplice e rivoluzionaria: l’Italia, per esistere davvero, doveva essere educata. Da qui la fondazione della prima Scuola Normale Femminile, seme di un’istituzione che avrebbe attraversato i secoli.
Oggi quella visione vive ancora. Il Liceo Pizzi è una realtà di eccellenza, con oltre 130 docenti e più di 1400 studenti provenienti da un vasto territorio della provincia di Caserta. Sei indirizzi liceali, tra cui Classico, Scientifico, Linguistico, Scienze Umane, Scienze Applicate e l’innovativo liceo quadriennale TRED per la transizione ecologica e digitale, raccontano una scuola capace di coniugare tradizione e innovazione. Aule multimediali, laboratori avanzati, apertura all’Europa con stage all’estero e gemellaggi internazionali: il Pizzi non custodisce solo il passato, ma costruisce competenze per il futuro.
Emblematico, in questo senso, il momento dedicato alla nascita di una pagina web ufficiale su Salvatore Pizzi, fortemente voluta dalla dirigente Mascolo. Uno spazio destinato a raccogliere ricerche, materiali storici e testimonianze, con un messaggio chiaro e potente: “Che abbia inizio — e non abbia mai fine — il desiderio di conoscere”. Una dichiarazione d’intenti che è, insieme, programma educativo e atto d’amore verso la scuola.
Suggestivo anche il gemellaggio tra Capua e Procida, isola natale del fondatore, suggellato dallo scambio di riconoscimenti tra il sindaco di Capua Adolfo Villani e il sindaco di Procida Raimondo Ambrosino. Un ponte simbolico tra luoghi, storie e identità, nel segno della cultura come radice comune.
Tra gli interventi istituzionali, anche quello del parlamentare Gimmi Cangiano, che ha voluto sottolineare il valore storico e civile del Liceo Pizzi, consegnando il Premio Pizzi a Franco Pepe, maestro dell’arte bianca e ambasciatore nel mondo dell’eccellenza casertana. Un riconoscimento che ha legato il sapere umanistico al saper fare, la cultura alla capacità di trasformare il talento in visione globale.
Ma se c’è un’immagine che resta impressa, è quella dei ragazzi sul palco e in platea. Attenti, emozionati, partecipi. Consapevoli di far parte di una storia grande, ma soprattutto desiderosi di scriverne una nuova. In loro si riflette il senso più autentico di questa celebrazione: la scuola come palestra di vita, luogo in cui si impara a stare al mondo con fierezza, spirito critico e passione.
Centosessant’anni dopo la sua fondazione, il Liceo Pizzi continua a essere questo: un viaggio nella cultura, nella memoria e nel futuro. E ieri, a Capua, quel viaggio è apparso più vivo che mai.
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