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22 Dicembre 2025 - 20:06
La responsabile della mostra Lina Cipro
CALVI RISORTA. Ci sono luoghi che non smettono mai di parlare, anche quando sembrano dimenticati. Calvi Risorta è uno di questi. Qui, dove affiorano le tracce solenni dell’antica Cales, capitale d’Ausonia, la storia non chiede di essere celebrata, ma ascoltata.
È in questo spazio carico di memoria, spesso vilipesa eppure ostinatamente viva, che il Mu.Vi.Ca – Museo Virtuale di Cales ha accolto la mostra fotografica e la presentazione del libro Colors: un progetto che non si limita a esporre immagini, ma restituisce sguardi che hanno imparato a riconoscersi.
Alla presenza delle fotografe e docenti Lina Cipro e Francesca Sciarra, il museo si è trasformato in un luogo di passaggio e di rivelazione. Le pareti non raccontavano soltanto luoghi e persone, ma un percorso silenzioso di crescita, di scoperta, di avvicinamento reciproco. Colors nasce infatti da un laboratorio che ha unito formazione, inclusione e territorio, offrendo ai partecipanti la possibilità di incontrare per la prima volta una fotocamera reflex digitale e, attraverso di essa, un nuovo modo di stare nel mondo.

Imparare a fotografare, in questo contesto, non è stato un esercizio tecnico. È stato un atto di attenzione. Attraverso l’obiettivo, i ragazzi hanno esplorato le bellezze ambientali e storico-archeologiche dell’Agro Caleno, un paesaggio discreto e potente, che non si concede allo sguardo distratto ma si rivela a chi sa rallentare. Campagne, ruderi, architetture, volti, ombre: ogni elemento è diventato occasione di ascolto, frammento di una storia più grande.
Il laboratorio si è così trasformato in un luogo di integrazione autentica. Non una parola astratta, ma un’esperienza vissuta. I partecipanti sono entrati in relazione con il territorio, con le comunità che lo abitano, con una memoria collettiva che spesso resta invisibile. Hanno imparato a raccontare senza parole, a cogliere dettagli prima ignorati, a dare dignità al quotidiano. In quel processo, ognuno ha trovato il proprio passo, il proprio modo di guardare.
Le fotografie raccolte in Colors parlano tutte questa lingua silenziosa. Raccontano persone e luoghi, ma anche attese, emozioni, desideri di appartenenza. Sono immagini che non cercano l’effetto, ma la verità. Che non gridano, ma restano. Ogni scatto invita a fermarsi, a lasciarsi attraversare, a riconoscere nell’altro qualcosa di familiare. È il risultato di un cammino personale e collettivo, dove storie diverse si intrecciano fino a diventare racconto comune.
Per questo Colors non è semplicemente un libro fotografico. È un gesto di apertura, un ponte fragile e necessario tra culture, un invito a cambiare prospettiva. A guardare il mondo con occhi meno difesi, più disponibili. Più umani.
Il progetto, sostenuto dall’otto per mille della Chiesa Valdese, prosegue oltre l’esperienza espositiva: i proventi del volume saranno devoluti alla Cooperativa sociale C.S.C. – Credito Senza Confini, impegnata a livello nazionale ed europeo nella promozione dell’accoglienza e dell’integrazione. Così la bellezza non resta fine a se stessa, ma si fa responsabilità, trasformando la fotografia in strumento di cambiamento concreto.
Da Calvi Risorta emerge allora una verità semplice e necessaria: gli unici colori che contano sono quelli del mondo. Colori che non dividono, che non chiedono etichette, che non conoscono confini. Colori che convivono, si mescolano, si riconoscono.
Colors ci ricorda che guardare davvero è già un atto politico, nel senso più alto del termine. È scegliere di vedere. E in un tempo che corre veloce, imparare a guardare può essere il gesto più rivoluzionario di tutti.
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