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02 Aprile 2019 - 12:33
NAPOLI. È ipotizzato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dell'Azienda Sanitaria Locale di Caserta e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli (Federico II), nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) sfociata, questa mattina, in diciotto misure (presentazione di obbligo alla polizia giudiziaria) nei confronti di altrettanti dirigenti medici dell'ospedale “San Rocco" di Sessa Aurunca (Caserta). Ai 28 indagati sono state contestate svariate ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato, realizzate attraverso false attestazioni della presenza dei sanitari in servizio, alterando i sistemi di rilevamento della presenza al lavoro. Il danno complessivo cagionato dagli indagati all'Erario è stato stimato oltre 21mila euro, somma sottoposta a sequestro preventivo per valori equivalenti, in esecuzione del decreto di sequestro emesso dal gip del Tribunale, su richiesta della Procura, sui conti correnti degli indagati. È stata applicata, nei confronti dei indagati, la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo di svolgimento del lavoro, immediatamente prima e subito dopo l'ingresso alla sede lavorativa. Tra gli indagati vi sono, infatti, 14 dirigenti medici, dislocati in Reparti di estremo rilievo. La gran parte dei medici è in servizio al Reparto di Anestesia e Rianimazione, ma sono interessati anche i reparti di Pediatria, Psichiatria, Chirurgia d'urgenza, Chirurgia generale e Farmacia dell'ospedale 'San Rocco' di Sessa Aurunca e in servizio presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli (Policlinico Federico II). A questi si aggiungono 4 amministrativi, che, pur non rivestendo la qualifica di medici, svolgono comunque funzioni strumentali al corretto ed efficiente espletamento del pubblico servizio sanitario.
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