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10 Aprile 2019 - 15:54
CASERTA. Il capo del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, nel periodo della latitanza, durata 15 anni, prima dell'arresto avvenuto il 7 dicembre del 2011, «in più occasioni si sarebbe nascosto nel deposito sotto la pasticceria della 'Butterlfly' a Casapesenna». Lo affermano diversi collaboratori di giustizia ed è emerso, questa mattina, nel carcere di Secondigliano, nel corso dell'interrogatorio di Giuseppe Santoro 51 anni di Casapesenna, uno dei titolari di noti punti vendita, nel settore dolciario, arrestato ieri dalla Squadra Mobile di Caserta insieme al socio Pasquale Fontana 46 anni di Casapesenna. Alla presenza del suo avvocato, Vittorio Giaquinto, Santoro si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo le accuse dei pentiti i due arrestati sono gravemente indiziati del delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso. Inoltre è emerso che tra gli otto indagati c'è pure il padre di uno dei due arrestati responsabili di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, in quanto responsabili di essersi intestati pasticcerie riconducibili, in realtà, al clan.
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