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Cadavere carbonizzato in auto: ucciso per “coprire" complici

Cadavere carbonizzato in auto: ucciso per “coprire" complici

Due arresti nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Valentino Improta nel Beneventano

BENEVENTO. Temevano che potesse collaborare con la giustizia e coinvolgere i suoi complici nelle indagini sull'omicidio di Giovannandrea Parente e su rapine e furti commessi insieme. Per questo motivo, secondo gli investigatori, il 50enne e il 31enne di Tocco Caudio (Benevento) arrestati oggi dai Carabinieri avrebbero ucciso Valentino Improta, 26enne di Montesarchio, trovato carbonizzato in una Fiat Grande Punto completamente incendiata il 4 maggio 2018​. Il corpo presentava inoltre due ferite da colpi di arma da fuoco calibro 12 in corrispondenza della nuca ed esplosi a distanza ravvicinata. ​ Le indagini dei Carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Montesarchio e del nucleo investigativo del Comando provinciale di Benevento hanno consentito ​di delineare il movente dell'omicidio costituito dal timore che Improta potesse rivelare i complici della rapina pluriaggravata commessa il 10 aprile 2018 e dell'omicidio preterintenzionale di Giovannandrea Parente, per i quali il 50enne era stato arrestato, nonché altri furti e rapine commesse insieme al 50enne e al 31enne. Improta, agitato per essere l'unico indagato, aveva minacciato il suo complice 50enne di chiamarlo in correità se, nel caso in cui fosse stato arrestato, non avesse non avesse ricevuto assistenza economica per sé e la sua famiglia, anche per sostenere le spese legali per la propria difesa. Nel timore che Improta potesse collaborare con la giustizia per alleggerire la sua posizione processuale i​n relazione​ all'omicidio di Parente, il 50enn​e e il 31enne​ lo​ ​avrebbero quindi ucciso, simulando l'organizzazione di un furto di rame sul Taburno​ che ha attratto la vittima. ​Altre due persone sono stat​e raggiunte rispettivamente da misura cautelare dell'obbligo di dimora nel ​co​mune di Bonea e ​dell'​obbligo di presentazione alla ​polizia giudiziaria poiché ritenuti responsabili di favoreggiamento personale nei confronti dei due arrestati.

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