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29 Aprile 2019 - 14:58
CASERTA. Disse «Sta tutta nera» e non «Sono stato io». È questa la conclusione alla quale è giunto il perito della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere analizzando l'audio della telefonata che Emilio Lavoretano, l'ex gommista accusato del delitto di Katia Tondi fece al 113 quando rinvenne il cadavere della moglie. La donna, 33 anni, madre di un bambino, fu trovata strangolata proprio dal marito, nel 2013 nell'appartamento coniugale di San Tammaro, nel Casertano. La perizia è stata depositata oggi a seguito della richiesta, da parte del pubblico ministero, di analizzare la telefonata effettuata da Lavoretano al 113, nel corso della quale - secondo un servizio della trasmissione televisiva Quarto Grado - l'uomo avrebbe detto «Sono stato io». La perizia fonica ha sconfessato però questa tesi mediatica. Lavoretano, peraltro, già nel corso dei primi interrogatori agli inquirenti parlò del corpo della donna diventato scuro, un evento che si verifica per morte da soffocamento.
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