Tutte le novità
06 Ottobre 2018 - 19:40
Barilla, per i 50 anni dello stabilimento di Marcianise partnership con la Federico II. In un libro la storia dell'azienda
dal nostro inviato Valeria Bellocchio
MARCIANISE. Pasta e cultura. Alimentazione e ricerca. Con un occhio attento alla formazione. La storia della Barilla lo conferma e lo conferma la partnership con la Facoltà di Scienze delle Tecnologie in Agraria dell’Università Federico II per un progetto coordinato da Stefania De Pascale del Dipartimento di Agraria. Barilla per festeggiare i 50 anni del suo stabilimento di Marcianise, infatti, ha istituito una borsa di studio di 40mila euro, da destinare a un neolaureato, per una ricerca dal titolo “Messa a punto di sistemi innovativi per la coltivazione in serra del basilico” minimizzando ogni impatto ambientale nel processo produttivo.
«Perché fare cultura e aprire l’impresa al territorio, sostenendolo e incentivando la formazione dei giovani, è la lungimiranza della quale ha bisogno un’impresa per crescere» ha commentato Luca Barilla, vicepresidente dell’impresa di famiglia che ieri ha voluto essere con i “suoi” operai a festeggiare il traguardo dei 50 anni dello stabilimento Voiello.
Un’azienda, anzi un’impresa -termine preferito perché più etico - da prendere a modello? «No, sì, forse- ha risposto chi vi lavora- Fondamentalmente tutte le attività, come tutte le famiglie, sono uniche». E quello stabilimento qualcosa di unico lo ha davvero: nella forza dei suoi dipendenti. Dal direttore Pasquale Di Sarno, a chi si occupa di produzione come Pasquale Iovinella o Francesca Amore, la più giovane assunta, per arrivare ovviamente ai fratelli Barilla; in scala verticale la parola d’ordine è unità, «perché da soli non andiamo da nessuna parte» ha sottolineato “il signor Luca”, così chiamato da tutti i suoi dipendenti.
Finanza e passione, cuore e produzione. Equazioni che appaiono stantie in un mondo dove i dividendi di un utile sono lo zoccolo duro del rapporto manager-impiegati. Eppure al di là dei numeri, che pure sono imponenti per lo stabilimento di Marcianise perché comprendono 53 milioni di investimenti in dieci anni, 600mila confezioni di pasta al giorno e un miliardo e 200 milioni di piatti di pasta messi sulle tavole di tutto il mondo, in quel contesto lavorativo si parla di meritocrazia, di cooperazione, condivisione e fare squadra. «Valori che poi sono fondamentali per far funzionare un’impresa. Perché la qualità la fanno le persone» ha precisato Luca Barilla. Insomma nonostante Barilla sia il più grande produttore di pasta al mondo e di conseguenza il più grande esportatore, l’aria è quella di un’azienda a carattere familiare dove Ceo e Ad sono termini sostituiti da “signor Guido”, “signor Luca” e “signor Paolo”.
Questo genere di rapporti è stato documentato in un libro scritto dal docente in Gestione Risorse Umane del Suor Orsola Benincasa, Francesco Donato Perillo, dal titolo “Il grano, il bronzo e loro”, senza apostrofo, «proprio per evidenziare questa peculiarità. “Loro” perché sia evidente che tutte le storie di tutti coloro che hanno lavorato e lavorano in questi stabilimenti hanno tessuto la trama della storia aziendale».
E a fine convegno non poteva mancare la pasta, in abbondanza, sui tavoli di un gazebo allestito per l’occasione. Ovviamente non c’era alcun tavolo riservato. Tutti a fare la fila, tutti in piedi, tutti a mangiare nei piatti di cartone. Compreso il “signor Luca”.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo